13 Jan, 2024 - 10:31

Palermo, morto il cane bruciato vivo dal padrone: "Aron ha lottato fino alla fine"

Palermo, morto il cane bruciato vivo dal padrone: "Aron ha lottato fino alla fine"

Non ce l’ha fatta il cane bruciato vivo dal padrone a Palermo lo scorso 9 gennaio. L’animale, un pitbull di colore scuro, si trovava in gravi condizioni ormai da giorni. Stava lottando tra la vita e la morte. È deceduto per le gravissime conseguenze riportate in seguito al brutale gesto. A dare il triste annuncio è stata l'associazione Lav (Lega antivivisezione), la quale si stava occupando di lui dopo ciò che gli era successo.

Palermo, il cane bruciato vivo è morto dopo giorni di agonia

Si chiamava Aron il cane bruciato vivo a Palermo lo scorso martedì, intorno alle ore 22 di sera. A compiere il gesto era stato il padrone dell'animale, un uomo di 46 anni, il quale aveva lo aveva immobilizzato legandolo ad un palo della luce e poi gli aveva dato fuoco.

L’ignobile gesto compiuto da questo soggetto era avvenuto in via delle Croci, nei pressi della chiesa di Santa Maria del Monserrato. Si tratta di un'area capoluogo siciliano. Il 46enne aveva fatto questa gravissima azione davanti agli occhi di alcuni passanti che erano rimasti scossi.

Questi ultimi avevano prontamente cercato di aiutare a loro modo il cane e chiamato subito i soccorsi e le Forze dell'ordine. Il cane poi era stato portato d'urgenza in una clinica veterinaria specializzata. Qui aveva ricevuto diversi soccorsi medici-sanitari da veterinari esperti.

Le sue condizioni erano apparse già molto gravi. Tutti, tanto i dottori quanto i cittadini palermitani, in queste ultime ore hanno continuato a pregare e a sperare nella sopravvivenza del pitbull. Purtroppo però, dopo giorni di agonia, l'animale si è spento per le gravissime ferite riportate.

Aron è morto nella clinica veterinaria che lo aveva accolto dopo l'allarme lanciato dai passanti. Lo hanno comunicato oggi i membri dell'associazione Lav di Palermo. Sui propri canali social hanno fatto sapere che il cane, che ha lottato fino alla fine, non c'è più. Il suo corpo non ha retto.

Ecco il post della Lega antivivisezione.

Denunciato il proprietario del cane

La scioccante vicenda a Palermo ha sconvolto tutta quanta la comunità. Le persone che hanno assistito al terribile gesto ancora adesso non si capacitano di quanto sia potuto succedere in una zona centrale della città.

Diversi passanti avevano visto l'uomo di 46 anni, proprietario dell'animale, un pitbull con regolare microchip, dargli fuoco dopo averlo legato ed immobilizzato ad un un palo della luce intorno alle 22 di sera di martedì 9 gennaio 2024.

A questo punto, sono diverse le domande che tutti quanti si stanno ponendo: come mai l'uomo ha commesso tale delitto? Che cosa lo ha spinto a compiere questo gesto così violento e deprecabile? Perché lo ha ridotto in tali tragiche condizioni, portandolo fino alla morte?

Al momento si sta cercando di fare chiarezza sulla dinamica e sulle motivazioni di quanto accaduto. Per ora sappiamo che il 46enne, dal giorno della vigilia di Natale, sta occupando in maniera abusiva lo spazio che un tempo era l’ingresso di villa Deliella, la costruzione in stile liberty abbattuta alla fine degli anni '50 ed attualmente in stato di abbandono.

Sul luogo, quella sera, erano intervenuti alcuni membri della Polizia di Stato, i quali avevano trovato il proprietario del cane in evidente stato di agitazione. Gli agenti avevano proceduto subito a portare l'uomo in questura. Qui era stato identificato e denunciato a piede libero per violenza sugli animali.

Nel frattempo sul posto si era radunata una folla di persone, chiaramente agitata e arrabbiata. Aron invece era stato portato in una clinica veterinaria in condizioni disperate a causa delle pericolose lesioni riportate. Aveva ustioni sull’oltre 80% del corpo, oltre a gravi danni agli organi interni.

La Lega antivivisezione (Lav) aveva fatto richiesta di poter prendere in carico Aron e sostenere le spese di cura. Aveva inoltre domandato al sindaco di Palermo, il primo cittadino Roberto Lagalla di dare un segnale forte per la tutela degli animali e il contrasto ad atti di tale efferatezza.

La triste vicenda verificatasi a Palermo ci ricorda quella del gatto Leone, scuoiato vivo ad Angri, in provincia di Salerno.

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Giorgia Belfiore
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