Le giovanili con la maglia del Milan, club con cui raggiunge il grande calcio e si consacra tra i professionisti e poi nella sua vita, anche la maglia della Roma. La carriera di Fulvio Collovati è stata ricca di soddisfazioni e di grandi successi. Ex difensore affidabile, un professionista esemplare, è stato capace di lasciare il segno e un buon ricordo dappertutto e si è laureato Campione del Mondo con l'Italia di Bearzot nel 1982. Per commentare la sfida Milan-Roma, Collovati, che ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Con la vittoria di ieri sera contro la Roma, il Milan scaccia, almeno per ora la crisi e getta però i giallorossi nello sconforto più totale. Dopo aver perso il derby ed essere stati eliminati dalla Coppa Italia, Mourinho perde l'ennesimo big match e adesso anche lo Special One inizia ad essere messo in dubbio. I tifosi si dividono, tra chi è sempre dalla parte del portoghese e chi invece inizia a pensare che sia arrivato il momento di cambiare. Per ora la società non si espone, anche se il futuro e il possibile rinnovo di contratto ora sembra lontano anni luce. Per commentare Milan-Roma, Collovati, che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Tra Milan e Roma finisce 3 a 1. Da una parte la ripresa di Pioli, dall'altra la crisi di Mourinho?
"Non parlerei di crisi di Mourinho, ma sicuramente di una Roma di basso profilo. È chiaro che i risultati, per i giallorossi, non stanno arrivando. Questa non è certo una squadra da un nono posto in classifica ed è evidente che meriterebbero di più, ma penso che Mourinho non si debba discutere. La sua carriera e il suo curriculum parlano per lui. La cosa ovvia è che, avendo un allenatore come lui in panchina, ci si aspetta di più".
Quindi cosa c'è che non funziona?
"Io ieri sera ho commentato la partita e l'ho già detto, gli allenatori vanno supportati anche con i calciatori. Se un mister ti chiede determinati profili, e non viene accontentato, diventa complicato. Ieri ho visto una fragilità difensiva disarmante e fuori dal comune. Il Milan ha fatto tre gol, ha colpito un palo e poteva segnare anche il quarto con grande semplicità. Penso che sia evidente a tutti il motivo per cui Mourinho, ad esempio, chiede altri difensori. Ora la società è di fronte a un bivio, o lo accontenta oppure vuol dire che non è più nei suoi piani avere un tecnico del genere".
Arrivati a questo punto, quindi, adesso è in dubbio anche il futuro di Mourinho alla Roma?
"Il problema è uno e sta nel fatto che quando un allenatore fa delle richieste, e non vengono esaudite, che cosa vuol dire? Sono mesi che sentiamo parlare di rinnovo, e il rinnovo non è ancora arrivato. È chiaro che, a questo punto, mi vengono parecchi dubbi e penso ci sia poco da dire. Se la società vuole trattenere un allenatore, e l'allenatore vuole rimanere, si fa presto a trovare un punto d'incontro. Evidentemente invece Mourinho non è contento di quello che gli offrono, e non parlo dal punto di vista economico. Ma anche da parte dei dirigenti giallorossi c'è insoddisfazione. Ieri ho visto una squadra che soffre molto in fase difensiva. In attacco, anche con l'assenza di Dybala, qualcosa si riesce sempre a costruire, ma dietro e in fase di interdizione, è molto debole".
Mourinho dice che questa squadra non è da quarto posto, mentre Belotti parla di una squadra molto forte. A cosa può ambire la Roma?
"Mourinho non ha tutti i torti. Se si guarda la classifica oggi, la Roma ha 29 punti e la zona Champions dista appena 5 punti. Su 18 partite 5 punti si possono recuperare, il problema non è quello. Però oggi mi domando se questo organico sia in grado di recuperare e fare meglio di tutte le squadre che ci sono nel mezzo. Parlo di Lazio, Atalanta, Fiorentina, Bologna e il Napoli stesso. Sono tanti ostacoli difficili da superare. La squadra dovrebbe essere rinforzata".
Per quel che riguarda il Milan invece, possiamo dire che la crisi è scacciata?
"Il Milan è questo. Cosa ci si deve aspettare di più? Se perde una partita si ricomincia con Pioli out, ma è al terzo posto. Questa squadra sta pagando l'eliminazione in Coppa Italia e in Champions, ma parliamo di una formazione che due anni fa ha vinto lo scudetto e lo scorso anno è arrivata in semifinale nella massima competizone europea. Penso che con questo organico, quest'anno, più del terzo posto non può certo fare. Anche perchè l'attacco si regge solo su Giroud, che ancora tiene, ma ha 37 anni. E poi c'è Leao che è incostante in questa stagione. Quelli che dicono Pioli out, non so cosa pretendono, perché sta già facendo di più di quello che dovrebbe".