Il padre mostro di Amstetten, Josef Fritzl, accusato di aver stuprato e rinchiuso in casa per 24 anni la figlia Elisabeth, sarà presto scarcerato. Il legale dell'abusatore, Astrid Wagner, ha dichiarato alla testata austriaca Kronen Zeitung che "sono già in procinto le pratiche per un congedo condizionale".
"Sono nato per lo stupro, mi sono dovuto controllare, avrei potuto fare qualcosa di molto peggio" ha raccontato il padre incestuoso alla psicologa forense Adelheid Kastner, in un'intervista per l'accusa suddivisa in sei incontri. Fritzl è stato processato e giudicato colpevole di tutti i capi d'accusa. Con la figlia, il "Mostro" ha concepito sette figli violentando ripetutamente, ed accusato di aver causato la morte di uno dei bambini, Michael.
L'avvocato di Fritzl, ha inoltre aggiunto che se la domanda verrà accolta e presumo sarà così, vorrei assicurarmi che ottenga un posto in una casa per persone fragili. Wagner definisce l'uomo "pentito e rammaricato di tutto il male causato ed è attualmente in terapia continuativa.
L'anziano, ora 88enne, vive una vita solitaria in cella nascosto dagli occhi di altri carcerati. Guarda molta televisione, coltiva pomodori, prende il sole tra le sbarre, pratica ginnastica ed è molto preoccupato per la sua salute psico-fisica.
I crimini del carnefice sono stati scoperti nel 2008, anno in cui le forze dell'ordine austriache hanno condotto le indagini per la prima volta. Una segnalazione partita dopo il ricovero ospedaliero di uno dei bambini, Michael, in fin di vita e morto all'interno della struttura sanitaria. Dei sette bambini nati dai ripetuti stupri sulla giovane, tre sono rimasti prigionieri con la madre e uno è morto poco dopo la nascita.
Gli altri erano stati allevati da Fritzl e da sua moglie Rosemarie che successivamente avevano sostenuto che erano stati ‘trovati’ sull’uscio di casa.
La figlia Elisabeth oggi vive insieme ai sei figli in una campagna ignota dell'Austria, scelta - quella di nascondere la posizione - per tutelare la vittima e i suoi bambini. I figli, che hanno tra i 17 e i 31 anni, dormono in stanze con le porte permanentemente aperte dopo essere stati sottoposti a sedute terapeutiche settimanali per eliminare i traumi subiti all'interno del bunker.
Nel 2009 era emerso che dopo essere fuggita dalla prigionia, Elisabeth ha trovato un compagno, Thomas Wagner, guardia del corpo della società austriaca A&T Security a cui era stato assegnato il compito di proteggerla. Thomas, che ha 23 anni meno di Elisabeth, vive anche lui insieme alla donna.