Inter-Lazio si avvicina, la seconda semifinale di Supercoppa decreterà l'altra finalista delle Final Four dopo la vittoria del Napoli contro la Fiorentina, con Andrea Agostinelli che la butta sulle percentuali: "Sarri dice 30% di vittoria? Io dico 25".
Questo non vuol dire partire sconfitti, il mister lo sottolinea. Perchè la Lazio di adesso bada più al sodo, ma porta a casa punti, le cinque vittorie consecutive non sono un caso secondo Agostinelli, che in esclusiva a Tag24 ha parlato del match di questa sera.
Sì, l'Inter è la principale favorita per la vittoria finale. Ma nonostante ciò è una Lazio diversa rispetto a quella che affrontato i nerazzurri in campionato secondo Andrea Agostinelli.
D: Mister, come ci arriva la squadra di Sarri all'appuntamento?
R: Ci arriva meglio rispetto alla partita di campionato, non con un gioco spumeggiante ma cinque vittorie consecutive. La squadra ha ritrovato equilibrio, ora incontrare la Lazio non è facile.
D: Qual è stata la scintilla della ripresa?
R: Sono quei risultati che arrivano anche quando magari non performi al massimo. Le vittorie portano vittorie, sconfitte portano debiti. Vincere ti permette di guadagnare autostima, la Lazio ha cercato di pensare più all’avversario in certi momenti, a difender di più, ha pensato più alla sciabola che al fioretto.
D: Questo nuovo sarrismo le piace?
R: Quello che conta è il risultato finale. È vero che attraverso il bel gioco hai più possibilità di ottenere un risultato positivo, ma ci sono momenti in cui le squadre importanti raggiungono i risultati con l’aiuto dei singoli e con gli episodi. È una squadra meno bella rispetto alla scorsa stagione, ma che raggiunge le vittorie con solidità.
Lazio coriacea, meno spettacolare ma vincente. Grazie anche all'aiuto dei nuovi che hanno permesso di tenere la barca a galla nei momenti di difficoltà secondo Agostinelli.
D: E' una squadra più adulta.
R: Sì, i nuovi hanno aiutato e non bisogna dimenticare che solitamente alla Lazio non hanno mai lascito troppo il segno il primo anno. Inoltre, la mancanza di Milinkovic si è fatta sentire tanto, così come la condizione di Ciro non ottimale ha pesato sul rendimento globale.
D: Lei è fiducioso che i nuovi possano fare bene nel lungo periodo?
R: Si, non sono giocatori anziani, possono formare un bel blocco. Guendouzi è buono così come Rovella, Isaksen ha mostrato cose buone ma gli va dato ancora tempo, giusto Kamada sta deludendo. Anche Castellanos mostra che ci sa fare, sono situazioni che danno speranza. Se la Lazio non arriva in Champions quest’anno però il passo indietro ci sarà, bisogna ammetterlo, ma ora bisogna pensare al presente dove la squadra si è ripresa.
D: Quale sarà l’arma per battere l’Inter in quel 30% citato da Sarri?
R: Diciamo anche 25. Bisognerà giocare al massimo, e sperare che l’Inter non sia al top. Nella partita secca può succedere tutto. L’Inter è più forte, ma la Lazio ha grande qualità nei singoli e non parte sconfitta anche se l’avversario è più forte, gli ultimi risultati non sono un caso. Il colpaccio si può fare.