I conti italiani fanno alzare qualche sopracciglio in sede europea. In particolare, sono quelle di Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, a restare inarcate, mentre sottolinea che il bilancio dell'Italia non avrebbe seguito le raccomandazioni dell'Unione.
Sale in cattedra - è proprio il caso di dirlo - Valdis Dombrovskis.
Il vicepresidente della Commissione europea ha messo in evidenza alcune mancanze del nostro Paese, un 'alunno un po' indisciplinato' sul fronte dei conti pubblici e del bilancio previsto per il 2024. Poi, proprio come un professore severo ma giusto, gli ha fornito le indicazioni per migliorare, dicendogli che si aspetta di più da lui.
Una posizione forse paternalistica - come obietteranno i più critici delle imposizioni dell'Unione europea agli Stati membri - che assume i toni della vera e propria 'bacchettata' quando Dombrovskis parla delle "raccomandazioni" che il governo italiano dovrà seguire per mettere le cose a posto.
Che Dombrovskis non punti sull'effetto simpatia nel suo dialogo con le istituzioni italiane, si capisce quando tocca la spinosissima questione del Mes.
La mancata ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità ha creato, infatti, non pochi malumori anche in seno alla stessa maggioranza. L'Europa, però, si aspetta che ci siano novità, come sottolinea Dombrovskis.