Adolfo Urso sembra determinato a stringere i tempi sull'ex Ilva di Taranto, consapevole della drammaticità della situazione e, chissà, magari anche delle critiche cadute sul governo per la vicenda. Il ministro delle Imprese ritiene doveroso un intervento dell'esecutivo per far ripartire gli impianti.
Arrivano da Matera, dove è in visita allo stabilimento Mermec (ex Ferrosud), le parole con cui Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, prova a segnare un cambio di rotta nella gestione del caso dell'ex Ilva.
Dopo l'addio di Arcelor Mittal, l'impianto siderurgico di Taranto è sembrato andare alla deriva, con i destini incerti di lavoratrici e lavoratori, e la rabbia delle aziende dell'indotto che si è immediatamente scatenata.
Non a caso, il tempo - che non c'è o sta per scadere - è il principale protagonista dell'intervento del ministro.
Nell'intervento del ministro sembra trovare spazio quel ruolo centrale di Stato e governo ritenuto necessario dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Un impegno, tuttavia, che Urso si augura veda la partecipazione di tutti i soggetti interessati, arrivando a invocare una 'squadra Italia' che collabori per risolvere la difficile situazione dell'ex Ilva e dell'intero settore siderurgico italiano.