Seguendo l'esempio dei colleghi polacchi, tedeschi ed olandesi anche gli agricoltori francesi sono scesi in strada a bordo dei loro trattori. Nell'area dell'Occitania in particolare i blocchi stradali hanno causato diversi disagi e lunghe code, mentre a breve è in programma un incontro fra i rappresentanti degli agricoltori ed il primo ministro Attal.
Le proteste degli agricoltori in Francia stanno guadagnando spazio e si attende una risposta da parte del governo da poco entrato in carica.
Dopo le proteste contro la nuova legge sull'immigrazione, tocca agli agricoltori criticare l'azione del governo nei riguardi del loro settore. Dazi elevati, bassi guadagni e difficoltà amministrative hanno reso il lavoro nel settore agricolo in Francia molto complicato.
Il nuovo ministro dell'Agricoltura francese, Marc Fesneau, ha reso noto che la nuova legge che doveva mettere ordine nel settore sarà discussa fra una settimana. Il motivo è recepire parte delle richieste degli agricoltori, ma anche avvertire che non saranno tollerate manifestazioni di violenza.
A Tolosa e in altre città adiacenti i blocchi stradali decisi dagli agricoltori hanno creato molti disagi, ma non si segnalano episodi che hanno messo in pericolo persone o cose. Da giovedì l'autostrada A64 tra Tolosa e Tarbes vede molti rallentamenti, così come è lento il traffico sulla strada nazionale RN124 nella stessa regione. Ieri è stata temporaneamente bloccata anche la RN20.
Gli agricoltori francesi, come i colleghi tedeschi, lamentano che i nuovi standard europei sull'ambiente e sulla coltivazione sono troppo stringenti e costosi da applicare. Il presidente del principale sindacato agricolo del Paese, Arnaud Rousseau, ha riferito che domani incontrerà il primo ministro Attal a Parigi, chiedendogli misure decisive e concrete per il settore.