Nel cielo ora riecheggia il rombo di tuono, simbolo di Gigi Riva e di un Cagliari che senza di lui sarebbe stato come il Santos senza Pelé. Oggi 22 gennaio 2024, il club sardo piange la scomparsa del suo campione-scudetto, avvenuta all'età di 79 anni dopo una breve malattia in ospedale. Eroe per il Cagliari e per la Nazionale, protagonista indimenticabile nella storica telecronaca della partita delle leggende Italia-Germania 4-3: "Riva, Riva, Riva, tiro... ed è gol Riva. Riva ha segnato, 3-2 per l'Italia." Uno dei gol che ha scritto la storia del Mondiale del Messico 1970.
In Sardegna, Gigi Riva ha giocato per 13 stagioni consecutive, disputando 289 partite e realizzando 155 reti. Il suo amore per Cagliari è nato a prima vista: dopo una stagione al Legnano, si è trasferito al Cagliari, diventando parte integrante della città e del popolo sardo.
Mancino naturale con il numero 11 impresso sulla pelle come un tatuaggio, ha inizialmente ricoperto il ruolo di ala sinistra, adattandosi successivamente a centravanti. Il "Rombo di tuono" ha portato il Cagliari a vette straordinarie, culminando nella storica vittoria dello scudetto nel 1970, il primo e unico titolo della squadra sarda. In quella stagione, è stato anche capocannoniere della Serie A, ripetendo il successo del 1967 e del 1969.
Con la Nazionale, in 42 partite Gigi Riva ha messo a segno 35 gol, superando il record di tutti i tempi detenuto da Meazza. Ha contribuito in modo decisivo alla vittoria degli Europei del 1968.
Il suo unico rimpianto, forse, è lo sguardo al passato. Non per i piazzamenti al Pallone d'Oro (dietro Rivera nel 1969 e Muller/Moore nel 1970), né per i sogni infranti con Bologna e Inter prima del trasferimento in Sardegna. L'unico rimpianto potrebbe essere la mancata partecipazione ai Mondiali del Messico nel 1970.