Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 2005, per commemorare tutte le vittime dell'Olocausto: ma quali sono le frasi, le citazioni e gli aforismi più significativi dedicati a questa ricorrenza?
Da Liliana Segre, passando per Primo Levi e Anna Frank, le loro testimonianze e le loro parole aiutano a comprendere gli orrori del fascismo e del nazismo avvenuti durante la Seconda guerra mondiale, per evitare che possano nuovamente ripetersi.
Giornata della Memoria 2024, le frasi celebri di Primo Levi e Liliana Segre
Tra le citazioni più conosciute sull'Olocausto ci sono indubbiamente quelle di Primo Levi, scrittore e saggista sopravvissuto ad Auschwitz, conosciuto in tutto il mondo per il suo romanzo d'esordio, "Se questo è un uomo".
Celebre un passaggio dell'opera:
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
Lo scrittore sottolineava inoltre:
L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.
Cariche di emozione e profondo significato anche le parole di Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica italiana e superstite della Shoah:
Per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace.Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.
Giorno della Memoria, aforismi e citazioni
Nel giorno della memoria, non possono mancare le riflessioni sugli autori dei crimini dell'Olocausto:
Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso. (Hannah Arendt)L’affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un’affermazione, ma una risposta. La domanda: Ditemi, dov’era Dio, ad Auschwitz? La risposta: E l’uomo, dov’era? (William Clark Styron)È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo che può sempre emergere. (Anna Frank)
La data del 27 gennaio è stata scelta in riferimento a quanto accaduto nel 1945, quando le Truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Ci sono poi le Sulle distese dove amore e piantomarcirono e pietà, sotto la pioggia,laggiù, batteva un no dentro di noi,un no alla morte, morta ad Auschwitz,per non ripetere, da quella bucadi cenere, la morte.(Salvatore Quasimodo)La Shoah non è stata mica un incidente di percorso del fascismo. Ha i suoi prodromi nelle leggi razziali del ’38, che a loro volta affondano le radici nella marcia su Roma del ’22. È qui che comincia la tragedia. Un consenso fondato in gran parte sulla coercizione. (Andrea Riccardi)
Due gli aforismi da segnalare sull'importanza della memoria:
Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti. (Jorge Luis Borges)La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda. La memoria è un presente che non finisce mai di passare. (Octavio Paz)