Cresciuto nelle giovanili della Roma, Franco Peccenini realizzò il sogno di esordire con la maglia giallorossa, in Serie A, nella stagione 1971/72. Difensore veloce e talentuoso, al primo anno tra i grandi incontrò qualche difficoltà, ma dalla stagione successiva divenne, insieme a Francesco Rocca, uno dei pilastri della retroguardia capitolina. Otto stagioni con i giallorossi e la vittoria di una Coppa Italia, Franco è rimasto tifoso di questi colori e legato all'ambiente in maniera profonda. Per commentare Salernitana-Roma, Peccenini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sarà la sfida tra Salernitana e Roma a chiudere la ventiduesima giornata di campionato. Mister Daniele De Rossi l'ha preparata al meglio, anche se, probabilmente, si sarebbe risparmiato volentieri l'amichevole in Arabia Saudita per lavorare con serenità una settimana intera con i suoi ragazzi. I giallorossi stanno piuttosto bene, stanno cercando di entrare nelle dinamiche di gioco richieste dal nuovo allenatore e sanno bene che devono cambiare marcia per dare una svolta alla stagione. La giornata di campionato e i risultati delle dirette concorrenti, sorridono ai capitolini, visti gli socntri diretti infatti, con una vittoria si rilancerebbero alla grande per la corsa Champions. E in tal senso può essere fondamentale il recupero di Dybala, faro illuminante di questa formazione. Per commentare Salernitana-Roma, Peccenini, che con i giallorossi ha giocato ben otto stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Roma sta per affrontare la Salernitana. Che tipo di partita ti aspetti. La squadra di De Rossi ha già iniziato a dare qualche segnale, almeno dal punto di vista dell'aggressività?
"Nel primo tempo dell'ultima gara giocata, qualche segnale positivo è arrivato, adesso bisogna vedere se quei 45 minuti possono trasformarsi in 90. È chiaro che De Rossi ha un compito complicato, ma deve provare a portare questa squadra a pieno regime. Confido in Daniele e mi auguro di tutto cuore che possa ottenere i risultati che tutti ci aspettiamo".
Quali sono questi risultati?
"Deve riuscire ad arrivare al quarto posto, quello sarebbe il traguardo che gli consentirebbe di continuare sulla panchina della Roma. Centrare la Champions vorrebbe dire aver fatto un buon lavoro e se dovesse riuscirci penso che meriterebbe la riconferma. Se dovesse farcela, vorrebbe dire che Daniele sarebbe nei meccanismi della Roma e della squadra".
Quali insidie nasconde il match di Salerno?
"Come tutte le squadre di medio bassa classifica, che la Roma ha già affrontato e con cui ha incontrato tante difficoltà, anche la partita di Salerno nasconde delle insidie. I giallorossi, soprattutto in trasferta, hanno faticato molto. Probabilmente si tratta di mancanza di concentrazione, perché non credo che ci siano dubbi sul valore della rosa dei giallorossi a dispetto di quella dei granata. Basterebbe fare il gioco delle figurine, eppure la Roma non ha vinto nessuna gara con facilità. Penso che ci vogliano maggior impegno e maggior determinazione".
La Lazio ha pareggiato con il Napoli, la Fiorentina ha perso e il Bologna ha pareggiato con il Milan. Per la Roma e per la corsa Champions, quello di questa sera può rappresentare un passaggio determinante?
"Questo sinceramente mi preoccupa, perché la Roma di fronte alle gare che avrebbero potuto dare una svolta al campionato ha sempre patito tanto. Mi auguro che non sia il caso di questa sera. Spero che la squadra sia entrata in sintonia con Daniele De Rossi, questo sarebbe fondamentale, perché il mister è l'espressione massima dell'impegno, della determinazione, della volontà, della grinta e della romanità. Va preso ad esempio e penso che i calciatori, nella loro intelligenza, abbiamo fatto questo".
A proposito di calciatori, ti domando cosa ne pensi delle dichiarazioni di Lukaku. Dopo il match in Arabia Saudita, pare aver aperto a quel campionato. Lo hai vissute come un tradimento oppure te le aspettavi?
"In questo momento Lukaku è un giocatore della Roma e sinceramente i suoi pensieri, in riferimento a qualunque altro tipo di campionato non mi interessano. L'unica cosa che conta è che lui possa mettere in campo sempre il massimo dell'impegno con i giallorossi, perché questo il club che gli paga lo stipendio. Poi a fine stagione sia la Roma che Lukaku decideranno il destino dell'uno e dell'altro".