Una lunga carriera tra Serie A e Serie B, Franco Semioli ha calcato palcoscenici importanti e si è tolto grandi soddisfazioni. Prima il Torino, poi Chievo, Fiorentina e Sampdoria, queste le esperienze più importanti della sua vita. Centrocampista di ruolo, ha collezionato 399 presenze nel calcio professionistico e vanta anche tre presenze con la Nazionale. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, il nuovo percorso da allenatore. Per commentare il match di ieri del Franchi, Fiorentina-Inter, Semioli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dopo aver conquistato la Supercoppa a Riad, l'Inter si riprende la vetta della classifica battendo anche la Fiorentina all'Artemio Franchi e sfruttando il passo falso della Juventus contro l'Empoli. La squadra di Italiano perde invece una grande occasione, Nico Gonzalez sbaglia un calcio di rigore decisivo e la viola scivola al quinto posto in classifica. E non mancano certo le polemiche nei confronti della gestione arbitrale di Aureliano e del Var. Per commentare Fiorentina-Inter, Semioli, che ha vestito la maglia viola per due stagioni nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L'inter espugna il Franchi e porta a casa la vittoria contro la Fiorentina. Risultato giusto per quanto visto in campo?
"Va detto che è stata una partita movimentata e decisa dagli episodi. Tra rigori dati, non dati e quelli sbagliati, è successo un pò di tutto. E' stato un match strano, ma alla fine l'ha sputata la squadra che in questo momento è la più forte del campionato, la più cinica e quella che ha più fame di tutti. La Fiorentina ha avuto le sue occasioni, ma non le ha sfruttate al massimo".
Il calcio di rigore sbagliato pesa molto. Hai la sensazione che per fare il definitivo salto di qualità, a questa squadra manchi un grande attaccante?
"Assolutamente sì, sono d'accordo. Ho seguito spesso la Fiorentina in questa stagione ed è una squadra che crea gioco, macina chilometri e costruisce tante azioni offensive. Il fatto che spesso non riesce a concretizzare ciò che produce è un vero peccato. Secondo me avrebbe bisogno di un vero bomber. Se avesse avuto un attaccante da 20 gol a stagione, oggi avrebbe sicuramente qualche punto in più e sarebbe determinante per la corsa Champions".
Per uno come Beltran, arrivato con grandi aspettative, è solo questione di tempo? Perchè ne abbiamo visti tanti di calciatori in difficoltà al primo anno, che poi sono esplosi.
"Secondo me sì, bisogna avere pazienza, perchè il campionato italiano è particolare e complicato. Ci si aspetta sempre che uno possa essere decisivo già al primo anno, ma spesso non è così. Ci sono calciatori che hanno bisogno di tempo per ambientarsi, per cononscere il campionato e per entrare in sintonia con gli automatismi richiesti dal mister. Beltran secondo me ha delle buone qualità, mi piace come attaccante. Ha solo bisogno di trovare un pò più di continuità. Non so se può essere uno che fa la differenza, ma sono sicuro che potrebbe rivelarsi una pedina importante".
La corsa Champions è serrata con tante squadre racchiuse in pochi punti. Quanto è complicato centrare il quarto posto?
"E' una bella lotta quest'anno ed è anche molto divertente. Arriverà in Champions la squadra più continua dal punto di vista dei risultati e che subirà meno infortuni da qui al termine della stagione. Napoli, Roma e Lazio, fino a questo momento non hanno ancora trovato la giusta continuità e questo ha favorito le altre pretendenti. Forse quella che sembra stare meglio è l'Atalanta, però il campionato è ancora lungo e le partite sono tante. Arriverà più lontano quella che starà meglio fisicamente, soprattutto con il ritorno delle competizioni europee".
Nonostante il Var, non mancano le polemiche arbitrali e ce ne sono state parecchie sia in Fiorentina-Inter, ma soprattutto nel match tra Milan e Bologna. Come si fa a invertire questa tendenza?
"Non se ne esce, nonostante il Var e questo, a mio avviso, è un bel problema. Pensavamo di aver risolto ogni dubbio con l'inserimento della tecnologia, ma è evidente che siamo ancora lontani e con il passare degli anni ci ritroviamo con polemiche sempre più accese. Se anzichè diminuire, aumentano, è evidente che non stiamo andando nella giusta direzione. Bisogna fare inevitabilmente qualcosa per essere più chiari e più precisi nelle valutazioni".