Il successo del grande Milan di Silvio Berlusconi non arrivò certo per caso. Dietro c'era tanto lavoro e una grande programmazione, ma soprattutto un grande staff, costituito da professionisti straordinari. Prima calciatore, poi dirigente, uno dei protagonisti di quella società era senza alcun dubbio Ariedo Braida. Dirigente, direttore sportivo e uomo di mercato, è stato lui, insieme ad Adriano Galliani, a mettere a segno i colpi più importanti, portando campioni veri alla corte dei rossoneri. Un pezzo di storia, un uomo che ha segnato il calcio italiano. Nella sua carriera, anche il Monza, l'Udinese e la Sampdoria, prima di accettare l'incarico al Barcellona. Per fare il punto su questa sessione invernale di calciomercato di Serie A, Braida è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ancora un paio di giorni e si chiuderà la sessione invernale di calciomercato. Bene o male quasi tutti i club di Serie A hanno puntellato la rosa, in base ovviamente alle proprie esigenze e alla classifica. Tante trattative sono ancora in corso. D'altronde gli ultimi giorni sono quelli in cui solitamente si muovono maggiori pedine, ma difficilmente a metà campionato si fanno veri affari. Tra i club di vertice è stato il Napoli a muoversi maggiormente. La stagione degli azzurri è partita con il piede sbagliato e ora De Laurentiis sta cercando di risollevare l'annata. Un colpo a testa in entrata per Inter e Juventus e un paio per Roma e Milan. Diverso invece il discorso per chi lotta per la retrocessione. Per commentare gli ultimi colpi di calciomercato in Serie A, Ariedo Braida, ex calciatore e poi direttore sportivo, con un'enorme esperienza sulle spalle, è intervenuto a Tag24.
Tra le big è il Napoli la squadra che si è mossa di più. De Laurentiis sta cercando di tamponare la situazione, intervenendo sugli errori commessi in estate, o è un mercato in prospettiva futura?
"Il Napoli ha preso praticamente tutti giovani ed è sicuramente un buon mercato in prospettiva. Però penso che questa squadra avrebbe avuto bisogno di giocatori pronti nell'immediato, anche se lavorare anche per il futuro fa sempre bene. La squadra di Spalletti lo scorso anno ha fatto una grande cavalcata grazie alla quale ha vinto lo scudetto, un traguardo che mancava da tantissimi anni. Ripetersi e riconfermarsi non era certo semplice, ma gli azzurri hanno deluso le aspettative. Non dico che avrebbero dovuto vincere di nuovo, ma almeno fare un pochino meglio".
A questo punto sembra abbastanza tracciato anche il futuro di Osimhen, come già spiegato dal presidente De Laurentiis?
"Il presidente è un uomo di calcio, una persona esperta, che sa bene come si devono gestire determinate situazioni. In questi anni il Napoli è cresciuto tanto ed ha ottenuto dei risultati importanti. L'errore principale, a mio avviso, è stato quello di lasciar partire due pedine fondamentali, ovvero Spalletti e Giuntoli. Il ds era lì da diversi anni e il mister ha fatto un lavoro egregio, non solo lo scorso anno ma già in precedenza da altre parti".
Gli altri club hanno puntellato la rosa, ma come spesso accade nessuno ha fatto il colpo sensazionale. Si aspettava di più da qualcuno in particolar modo?
"Nella sessione di mercato invernale riuscire a portare a casa giocatori importanti è difficilissimo. Chi li ha se li tiene perchè non può assolutamente lasciarli andare. E' chiaro che il più delle volte invece si muovono i ripieghi, non certo le scelte di prima fascia. Ogni club cerca di tamponare come può, le squadre si preparano nel periodo estivo, non certo a gennaio. E' lì che si deve avere bravura. A gennaio è quasi impossibile riuscire a strappare top player a qualche avversaria".
E' un mercato utile soprattutto a chi deve provare a salvarsi?
"Per le squadre in difficoltà è già diverso. Spesso si procede per tentativi, si fanno delle prove. A volte vanno bene, altre meno".
Eppure in Italia si sono mosse praticamebte tutte, a parte Lazio e Cagliari. Se lo aspettava da Lotito?
"Posso dirvi una cosa un pò controcorrente? A gennaio o si fanno cose per cui vale davvero la pena, altrimenti penso sia meglio risparmiare per il futuro. A volte invece si sprecano risorse con troppa facilità, e non va bene, non ha senso. C'è l'ansia di voler recuperare, l'ansia di dover fare per forza qualcosa, ma l'ansia è sempre una cattiva consigliera e non aiuta".
La Roma di De Rossi invece si è rinforzata?
"La Roma aveva bisogno di un difensore e ha preso Angelino, che però è soprattutto un esterno sinistro, non certo un centrale. L'ho visto spesso in passato, ha già girato un pò. De Rossi è partito con il piede giusto e ora auguro ai giallorossi di aver azzeccato il profilo da inserire. Un pizzico di buona sorte non fa mai male, anzi aiuta nel calcio".
Inter e Juventus invece avrebbero potuto fare di più?
"Stanno già andando benissimo, sono due squadre che procedono a mille all'ora. Quando si è ad un livello così alto, come dicevo in parte anche prima, trovare soluzioni intelligenti da inserire a gennaio non è difficile, ma quasi impossibile. Per rinforzarsi, club del genere dovrebbero prendere profili di altissimo livello. E chi te li dà in questo momento? Questo vale per Inter e Juventus, ma anche per il Milan.