I Ricchi e Poveri hanno fatto la storia della musica italiana. La loro carriera è partita proprio al Festival di Sanremo: sono arrivati secondi nel 1970 con La prima cosa bella e nel 1971 con Che sarà e hanno vinto nel 1985 con Se m’innamoro. A distanza di 32 anni dall’ultima partecipazione e dopo la reunion del 2020 con Franco Gatti e Marina Occhiena, i Ricchi e Poveri tornano in gara con un brano super dance, "Ma non tutta la vita". Angela Brambati e Angelo Sotgiu spiegano: È un monito a non perdere tempo prezioso quando nasce un amore. Si può aspettare l’altro, ma non tutta la vita, come recita il titolo. Perché i figli crescono, le mamme imbiancano….
Che confusione il sabato
È quasi peggio di quello che dicono, con te però
C’è un non so che di magico
C’è un non so che, c’è un non so che bellissimo
Dimmi quando arrivi così ti tengo il posto
Prendo già da bere, i tuoi gusti li conosco
Entra che ho lasciato il tuo nome all’ingresso
Tanto in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Lo sanno tutti che, il tempo vola via
Neanche te ne accorgi, che giorno siamo oggi
Soffriamo tutti un po’ di mal di mare e nostalgia
È tutto un fuggi e mordi, un metti e dopo togli
Vedo nei tuoi occhi quello sguardo che conosco
E sul collo hai l’impronta del mio rossetto rosso
Te l’avevo detto che dovevi fare presto
Perché in giro da sola non resto
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
No, no, no, no, non senti un brivido
Non pensarci, no, solo vivilo
Fino a che si può, fino all’ultimo
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Anche la più bella rosa diventa appassita
Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita
Ti giri un momento la notte è finita
Le stelle già stanno cadendo
Dammi retta scendi adesso in pista
Gira, gira, girerà la testa
Non ti vedo, dove sei finita
Tanto lo sai che ti aspetto, ma non tutta la vita
Ma non tutta la vita è una dichiarazione di intenti, una traduzione in musica pop della filosofia dell’attimo Ti giri un momento la notte è finita. Le stelle già stanno cadendo, dell’amore che si aspetta ma non tutta la vita, dei treni da prendere al volo, delle occasioni da non sciupare.
La canzone, scritta da Edwyn Clark Roberts, Cheope e Stefano Marletta e arrangiata da Merk&Kremonte Edwyn Roberts, è un inno a vivere pienamente la vita, a scendere adesso in pista. Se devi fare una cosa falla adesso perché il tempo passa e tornare indietro non è possibile, hanno dichiarato Angelo e Angela nel corso di un incontro con la stampa avvenuto venerdì 26 gennaio.
L’autocitazione nell’incipit Che confusione proietta un tormentone del passato nell’era della Gen Z e si trasforma subito in riempipista con un ritmo elettro-dance.I versi sono immediati Anche la più bella rosa diventa appassita. Va bene, ti aspetto, ma non tutta la vita oppure Dammi retta scendi adesso in pista. Gira, gira, girerà la testa e si mischiano perfettamente con il sound dance, sintesi della leggerezza festosa, vero e proprio marchio di fabbrica.