Cos’è lo Split del Vortice Polare? Gli esperti di meteorologia spiegano che ci potrebbero essere le condizioni favorevoli al crearsi del cosiddetto Split del Vortice Polare.
Il fenomeno atmosferico sarebbe causato da diversi parametri ambientali ma pare che il principale responsabile possa essere proprio l’anomalia climatica registrata in questo caldo inverno.
Il verificarsi di questo split potrebbe perciò portare a conseguenze estreme anche sulla nostra penisola con una drastica diminuzione delle temperature oltre a precipitazioni molto violente e vento intenso.
Per capire cosa significhi Split occorre prima avere presente cosa si intende con il fenomeno del Vortice Polare. In meteorologia il Vortice Polare è un’ampia area di bassa pressione caratterizzata da temperature estremamente rigide che staziona al di sopra dei poli terrestri.
Si tratta di una struttura atmosferica indispensabile per impedire l’arrivo del clima polare anche a latitudini medie. Riveste perciò un ruolo determinante nel mantenere diverse le masse d’aria polare da quelle più temperate.
In determinate circostanze il Vortice Polare può subire un indebolimento o persino cambiare drasticamente la sua conformazione.
Ecco allora che si può creare uno Split ovvero una divisione del vortice in due o anche più parti. Generalmente il Vortice Polare si separa in due lobi, quello Canadese e quello Siberiano, mentre gli Anticicloni arrivano ad occupare l’area polare.
Ciò crea grande instabilità atmosferica, con la mescolanza di masse d’aria a bassa pressione e temperatura rigide che si possono scontrare con zone caratterizzate da valori opposti.
Lo Split del Vortice Polare può dunque innescarsi a seconda di vari fattori. Tra essi troviamo un’insolita attività solare, l’anomalia delle correnti degli Oceani ma anche particolari variazioni nella stratosfera. Proprio questo ultimo caso genererebbe una circolazione atmosferica diversa da quella normale.
Ciò instaurerebbe il significativo cambiamento del clima a livello mondiale.
Ogni sensibile variazione dei parametri di pressione atmosferica e temperatura al Vortice Polare può poi creare un indebolimento della struttura e produrre effetti anche estremi.
La condizione di notevole instabilità fa anche sì che sia molto difficile prevedere le conseguenze a livello climatico della rottura del Vortice.
La formazione di una divisione nel Vortice Polare potrebbe generare cambiamenti climatici anche alle nostre latitudini. Il principale effetto del normale comportamento del Vortice è senza dubbio connesso alla variazione delle temperature.
L’inverno a cavallo tra il 2023 e 2024 è finora stato caratterizzato da temperature molto più alte della media stagionale.
Basta pensare che solo qualche giorno fa in alcune località di mare della Sicilia e della Calabria si sono toccate temperature vicine ai 25°C.
Lo Split non solo porterà le temperature a valori più consoni per la stagione invernale ma potrebbe addirittura dare una brusca diminuzione portando il clima a condizioni di rigidità estreme.
Il freddo potrebbe dunque essere davvero intenso e abbassare le temperature oltre la media stagionale.
Il secondo effetto è connesso alla variazione della circolazione atmosferica. L’incontro tra zone ad alta pressione e masse d’aria invece caratterizzate da bassa pressione genererà fenomeni meteorologici estremi. Ciò significa che, anche sul nostro territorio, potrebbero verificarsi precipitazioni abbondanti e a carattere violento.
Non solo pioggia, perché l’abbassarsi delle temperature determinerà le condizioni perfette per avere neve anche a bassa quota.
La valutazione di questi effetti è però soggetta ad una grandissima imprevedibilità. Motivo per cui i meteorologi sono ora impegnati a valutare come il fenomeno possa evolvere nelle prossime ore.
La costante opera di monitoraggio risulta inoltre essenziale per avvisare per tempo la popolazione e mettere in campo contromisure adatte per fenomeni di precipitazione particolarmente intensi.
Lo Split del Vortice Polare determinerebbe infatti un cambiamento climatico molto violento con l’arrivo alle nostre latitudini di tempeste, piogge e venti forti oltre che temperature rigide da record.