Figlio d'arte, Federico Moccia nasce e cresce con la passione per la telecamera e più in generale per il mondo dello spettacolo. Inizia la sua avventura come aiuto regista, ancora giovanissimo e sviluppa il suo talento continuando a studiare senza mai fermarsi. Sceneggiatore di fiction di grande successo, raggiunge la notorietà dopo aver pubblicato 'Tre metri sopra al cielo', nel 1992, un romanzo che segna un'intera generazione di adolescenti. Un libro che si trasforma in film e grazie al quale Federico ottiene premi e popolarità. Poi regista e autore tv, Federico coltiva da sempre anche la passione per il calcio. Noto tifoso biancoceleste, per commentare la vittoria in Champions, nel match Lazio-Bayern Monaco, Moccia è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Nella notte magica dello stadio Olimpico, la Lazio di Maurizio Sarri sogna e fa sognare. Sulla carta, contro il Bayern Monaco, i biancocelesti sembravano non avere chance, ma la palla è rotonda e che non esiste risultato senza una gara giocata. In uno scenario da brividi, Immobile si è presentato sul dischetto e senza farsi sopraffare dall'emozione, ha battuto Neuer e regalato la vittoria al suo popolo. I piedi ora devono rimanere saldi a terra. Per la qualificazione si passerà dalla Germania e l'1 a 0 è un vantaggio minimo per pensare di aver aumentato le possibilità di passaggio del turno. Resta però la magia dell'impresa fatta contro una corazzata europea. Sarri ora dovrà essere bravo a dirottare tutte le energie sul campionato. Per commentare la Champions League, Lazio-Bayern Monaco, Moccia, scrittore e tifoso laziale, è intervenuto a Tag24.
Serata magica allo stadio Olimpico. Quando hai capito che la Lazio avrebbe potuto portare a casa la partita?
"Dopo qualche minuto, vedendo che la situazione non stava precipitando. come accadde l'ultima volta contro il Bayern Monaco e ho immaginato che fosse possibile almeno pareggiarla. Non pensavo che si potesse addirittura vincere, mi sembrava troppo! Però la Lazio è stata tranquilla, determinata, ha coperto bene e i tedeschi non sono riusciti a diventare travolgenti. I biancocelesti ci hanno creduto. Contro l'Inter ad esempio sono stati rinunciatari mentre ieri avevano un piglio diverso. Mi sono piaciuti molto anche a livello difensivo".
In attacco invece?
"Ecco, l'unica cosa che mi piacerebbe in più, sono calciatori che osano come fa Immobile. Felipe dovrebbe avere più coraggio e tirare più spesso, invece fa sempre quel tocco in più e perde l'occasione. Dobbiamo tirare e provare a incrociare il tiro in corsa. Abbiamo sprecato un paio di grandi occasioni, anche con Isaksen. Serve rabbia e capacità di sognare, solo così si può realizzare. Ve lo ricordate il gol di Immobile contro il Napoli di Ospina? Ha segnato da una posizione impossibile perchè lo ha pensato, ci ha provato e ha trovato la rete. Ecco, vorrei vedere questo anche da parte degli altri".
Hai fatto riferimento a Felipe Anderson che ieri ha fatto una grossa prestazione dal punto di vista difensivo. Forse questo gli ha fatto mancare di lucidità davanti?
"Certo, questo sicuramente. In una gara come quella di ieri ci può stare. Felipe è uno di quelli che mi è piaciuto di più; così come mi è piaciuto Luis Alberto. Dobbiamo provare di più da fuori. Il mio timore, a questo punto, è quello di non ritrovare una Lazio con questa mentalità nel ritorno del 5 marzo in Germania. Io spero che vada lì con lo stesso desiderio, quello di realizzare un sogno. Se non ci credi tu, perchè dovrebbero crederci gli altri?".
In molti si domandano come mai la Lazio non riesca ad avere questo stesso atteggiamento anche in campionato. Ti sei dato una spiegazione?
"In realtà secondo me, nell'ultima partita di campionato contro il Cagliari, è stata una Lazio diversa rispetto alle altre uscite stagionali. Questa squadra è come una macchinetta che, quando entra in un'improvvisa mentalità e riesce a mettersi in un sistema in cui ognuno lavora anche per l'altro, senza fare solo il compitino prestabilito, riesce a fare cose incredibili. Prima sembrava che ognuno lavorasse per compartimenti stagni. In Sardegna invece, quel gol rabbioso fatto in pochi centrimentri, mi ha fatto ben sperare per il futuro. Ho visto uno spiraglio di luce e rivisto quella Lazio che ho tanto amato un anno fa. secondo me questa può essere un'onda positiva".
Immobile in conferenza stampa, un paio di giorni fa, ha detto che si sente bene fisicamente e mentalmente. Si vede la differenza?
"Assolutamente sì. Ieri ha fatto una discesa incredibile con caparbietà e mi è piaciuto tantissimo. Amo quando Ciro è così. Mi piace la sua testardaggine, la sua voglia di andare sempre avanti. Penso che sia tornato e che lo stia facendo al meglio. Gli riconoco anche una nuova intelligenza di apertura e la capacità di fare un gioco diverso, appoggiandosi ancora di più ai compagni".
Percentuali di passaggio del turno dopo questo 1 a 0?
"Sinceramente non te lo so dire. Ieri il Bayern ha sbagliato tante cose e in alcuni frangenti ci ha detto bene. Provedel però non è stato impegnato in incredibili parate. Mi auguro che la Lazio possa continuare a sognare".