Lazio nel segno di Ciro Immobile. Il re è tornato, lunga vita. Concetto espresso dai tifosi, che al minuto 68 dell'ottavo di Champions League contro il Bayern Monaco hanno scandito il nome del loro bomber sotto il cielo europeo. Un rigore pesante come una pietra, nemmeno lui era sicuro di tirarlo.
Ma il capitano non può tirarsi indietro. Forza e coraggio, occhi puntati sull'angolo alla sinistra di Neuer. Portiere spiazzato e festa grande, a festeggiare l'1-0 finale. Un gol dal sapore di storia, ma anche di rivincita. Quella di Ciro, che in Champions ha graffiato ma sopratutto ha mostrato una forma fisica capace di riavvicinare ai fasti di un tempo.
Un inno alla gioia per Maurizio Sarri. Lo ha sempre aspettato, non ha mai voltato le spalle al suo capitano, difeso a spada tratta sopratutto quando le cose non andavano bene. Il Comandante sapeva perchè. Questione di continuità, specie in allenamento, dove scendeva in campo a spizzichi e bocconi. Nella notte di Champions ha confermato il concetto Sarri: "Si sta allenando con continuità e i risultati si vedono. Non tornerà a segnare 30 gol all'anno, ma se continua così potrà ancora fare tanti gol".
Frasi che non sanno più di speranza, ma convinzione. Anche perchè Ciro di segnali ne aveva già mandati prima, a partire dalla trasferta di Cagliari. Quella dei 200 gol in Serie A, che lo ha portato nell'olimpo dei grandi, ma che ha permesso di vedere un numero 17 diverso. Più spigliato, voglioso e in forma, capace di poter tenere botta atleticamente senza andare in sofferenza per la bellezza di settanta minuti.
Il replay con il Bayern Monaco, dove ha lottato come un leone contro Kim e Upamecano, arretrando anche il suo raggio d'azione per aiutare i compagni e svariando spesso sul fronte offensivo. Il premio il gol vittoria, che permette al bomber di poter aggiornare la sezione gol in Champions quest'anno, ben quattro.
Raggiunto Harry Kane, contro cui ha vinto la sfida dei bomber, e a un solo gol di distanza nella classifica marcatori nella coppa dalle grandi orecchie, dove primi a cinque gol si ritrovano Haaland, Hoijlund, Morata e Griezmann.
In alto con i grandi, Immobile non soffre di vertigini. E non ha paura. Il Bayern Monaco sembrava un muro invalicabile, così non è stato. Fiducia c'è, e tanta. All'Allianz Arena sarà un inferno, ma Ciro carica: "Al passaggio del turno ci crediamo, così come ci credevamo nei giorni precedenti". Convinzioni da capitano.
Immobile è tornato, i tifosi della Lazio sorridono insieme a lui. Che di momenti difficili ne ha passati eccome, vedendo alcune certezze vacillare. Le critiche piovute nei suoi confronti lo hanno ferito. Ha sempre dato tutto per la Lazio, senza risparmiarsi. Sentirsi etichettare come parte del problema è stato un duro colpo che non si aspettava. Ecco perchè i pensieri, ad un certo punto, sono fluttuati a nuove destinazioni, nel dettaglio verso quel calcio arabo pronto a ricoprirlo di soldi.
Quel pensiero ha stuzzicato Immobile, che ha perseverato a Formello, con l'obiettivo di dimostrare di poter dare ancora tanto. Ci sta riuscendo con i fatti, e adesso il futuro assume un aspetto diverso. Perchè a fine stagione si dovranno tirare le somme, ma la sensazione è che il bomber di Torre Annunziata voglia continuare a scrivere pagine importanti di storia biancoceleste. Niente Arabia dunque, ma ancora Lazio, per la gioia dei tifosi.
E la Nazionale? Sicuramente questa sua crescita non sta lasciando indifferente il ct Luciano Spalletti, che dopo averlo promosso a capitano dell'Italia non lo ha convocato a novembre per gli scontri decisivi per la qualificazione ad Euro 2024. Una decisione che ha lasciato il segno nel cuore di Ciro, che si è sempre immolato per la causa azzurra nonostante le costanti critiche ricevute. Sta tornando quello di un tempo, e se dovesse continuare su questa via, con ogni probabilità Spalletti lo porterà con se.Immobile vuole mettere il passato alle spalle, vuole riprendersi la maglia dell'Italia e il suo destino. E ci sta riuscendo.