Il vicepresidente della Commissione Antimafia di Montecitorio, Mauro D’Attis, punta il dito contro i governi precedenti responsabili – a suo dire - di aver allargato la maglia per l’utilizzo delle sos, le segnalazioni di operazioni sospette al centro dei casi di presunte attività di dossieraggio ai danni di politici e vip.
ha detto ai microfoni dell’inviato di Tag24 Michele Lilla commentando quanto emerso fino a questo momento dall’inchiesta avviata dalla Procura di Perugia.
Oggi il Procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha riferito in Commissione Antimafia della Camera, mentre ieri pomeriggio era toccato al Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo.
Le dichiarazioni a cui fa riferimento D’Attis sono state rilasciate da Melillo nel corso dell’audizione di ieri davanti alla Commissione parlamentare e che riguardavano la preponderanza di esponenti di area di centrodestra tra i politici spiati e il fatto che gli accessi illegali alle banche dati alla ricerca di informazioni non si sarebbero fermati neanche dopo l’avvio dell’inchiesta.
Le informazioni emerse nelle ultime ore e le rivelazioni del procuratore Melillo farebbero emergere secondo D'Attis un quadro preoccupante per la sicurezza dello Stato e ribadisce la volontà di Forza Italia di alzare il livello di guardia.
Il vicepresidente dell’Antimafia di Montecitorio, infine, ha sottolineato la necessità che l’inchiesta di Perugia faccia luce su mandante, movente, beneficiari e complici.