Non si ferma d Haiti la violenza tra bande: la capitale dello Stato, Port-au-Prince, di recente è stata presa d'assedio da atrocità legate ai gruppi della criminalità che terrorizzano senza tregua la nazione. La situazione è giunta ad un grado di rischio tale da rendere necessaria la proclamazione da parte delle autorità dello stato d'emergenza fino al 3 aprile 2024.
L'ondata di violenza che di recente ha travolto Haiti non fa che peggiorare di giorno in giorno: i residenti della capitale dello Statohanno paura e cercano di salvarsi per scampare alle azioni messe in moto dalle bande criminali che terrorizzano e distruggono la città.
Port-au-Prince è diventata un teatro a cielo aperto di episodi di violenza tra bande. La situazione preoccupa molto le Nazioni Unite, che hanno lanciato l'allarme sulla gravità del pericolo in cui incorrono gli abitanti della capitale. Una città praticamente sotto assedio, dopo che un gruppo armato ha preso di mira il palazzo del Presidente e la sede della polizia.
I gruppi criminali già da tempo controllano indisturbati gran parte di Port-au-Prince e spadroneggiano senza remore tra le strade che collegano la città al resto della nazione. Negli ultimi giorni hanno scatenato il caos con l'intento di spodestare il Primo Ministro, Ariel Henry.
I gruppi criminali di Haiti controllano indisturbati la capitale dello Stato, Port-au-Prince: la situazione sta degenerando e le autorità a fatica riescono a proteggere la popolazione e le istituzioni. Gli ospedali sono da giorni sotto attacco, gli abitanti soffrono la fame per la carenza di cibo, senza contare il disagio degli spostamenti per chi cerca un rifugio sicuro o chi tenta di scappare.
Port-au-Prince sta affrontando una situazione molto grave a livello umanitario, dove non si fermano gli scontri tra polizia e bande.
Philippe Branchat, il capo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ha delineato quella che è a tutti gli effetti una città sotto assedio: