Dopo dieci anni l'ambasciata statunitense di Tripoli, in Libia, riapre. La sede diplomatica era stata chiusa durante i primi anni del conflitto civile che ha infiammato lo Stato nordafricano. Il segretario di Stato americano Blinken ha detto che la riapertura potrebbe avere un costo molto elevato.
Gli Stati Uniti vogliono riaprire l’ambasciata in Libia un decennio dopo aver sospeso le operazioni nello Stato nordafricano. Si tratta di una decisione strategica volta a contrastare la presenza della Russia che mantiene un punto d’appoggio influente nel paese. Lo si legge nella richiesta del Dipartimento di Stato per l'anno fiscale 2025, l'agenzia chiede 12,7 milioni di dollari per consentire una ripresa delle operazioni dell'ambasciata statunitense in Libia.
Un funzionario del Dipartimento di Stato ha detto che gli Stati Uniti stanno negoziando una struttura provvisoria che fornirebbe un adeguato supporto in termini di sicurezza e personale nella capitale libica. La decisione di riaprire un complesso diplomatico statunitense in Libia arriva in un momento in cui Mosca è diventata molto influente.
Il segretario di Stato Blinken ha osservato in una dichiarazione che il bilancio richiede anche 3,9 miliardi di dollari per la sicurezza diplomatica e i programmi correlati. Recentemente Putin ha minacciato l'Occidente.
L’ambasciata a Tripoli ha sospeso le operazioni nel luglio 2014 a causa di disordini civili, circa due anni dopo l’attacco alle strutture statunitensi nella città libica di Bengasi. L'ambasciatore Christopher Stevens e altri tre americani furono uccisi in quell'attacco. Dallo scoppio del conflitto è fortemente sconsigliato andare in Libia.