Alda Merini, la poetessa italiana più acclamata dei tempi recenti, è nata il 21 marzo 1931 e si è spenta il 1° novembre 2009. La sua vita tumultuosa, permeata da una passione ardente e un profondo amore, si riflette intensamente nei suoi versi, soprattutto nelle sue poesie d'amore.
Non è un caso che la celebre poetessa sia nata proprio il 21 marzo, coincidendo con la Giornata Mondiale della Poesia. L'amore descritto da Alda Merini è autentico e concreto, privo di idealizzazioni, costituito dalla materia stessa dell'esistenza e non solo da astrattezze spirituali.
Alda Merini: poesie famose sulla vita
Spesso ripeto sottovoceche si deve vivere di ricordi soloquando mi sono rimasti pochi giorni.Quello che è passatoè come se non ci fosse mai stato.Il passato è un laccio chestringe la gola alla mia mentee toglie energie per affrontare il mio presente.Il passato è solo fumodi chi non ha vissuto.Quello che ho già vistonon conta più niente.Il passato ed il futuronon sono realtà ma solo effimere illusioni.Devo liberarmi del tempoe vivere il presente giacché non esiste altro tempoche questo meraviglioso istante.
Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle,aprire le zollepotesse scatenar tempesta.Così Proserpina lievevede piovere sulle erbe,sui grossi frumenti gentilie piange sempre la sera.Forse è la sua preghiera.
Alda Marini: poesie famose sull'amore
L’amore è sofferenza,pianto, gioia, sorriso.L’amore è felicità,tristezza e tormento.Non si ama con il cuore,si ama con l’animache si impregna di storia.Non si ama se non si soffree non si amase non si ha paura di perdere.Ma quando ami vivi,forse male, forse bene, ma vivi.Allora muoriquando smetti di amare,scompari quando non sei più amato.Se l’amore ti ferisce,cura le tue cicatricie credici, sei vivo…Perchè vivi per chi amie per chi ti ama.
Alda Marini: poesie famose sul manicomio
Le mie impronte digitali prese in manicomio hanno perseguitato le mie mani come un rantolo che salisse la vena della vita, quelle impronte digitali dannate sono state registrate in cielo e vibrano insieme ahimè alle stelle dell’Orsa Maggiore.
Il manicomio è una grande cassa di risonanzaE il delirio diventa eco,l’anonimità misura,il manicomio è il monte Sinai,maledetto, su cui tu ricevile tavole di una leggeagli uomini sconosciuta