Dopo due mesi di lavoro è arrivato il momento di fare una prima valutazione sul percorso di Daniele De Rossi in giallorosso. Dal suo arrivo in panchina la Roma è rinata e, a parte nel big match con l'Inter, ha inanellato tutti risultati positivi. I tifosi, nonostante il dispiacere per l'esonero di Mourinho, ora viaggiano sulle ali dell'entusiasmo. Tra questi c'è anche il vicepresidente del Senato della Repubblica, Maurizio Gasparri, grande appassionato di calcio da sempre. Per commentare il momento della Roma e il futuro di De Rossi, Gasparri è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Da gennaio a marzo, sono stati due mesi magici per la Roma e adesso i giallorossi si godono un breve momento di sosta, nonostante varie chiamate per gli impegni della Nazionale. Dall'arrivo di Daniele De Rossi in panchina le cose sono cambiate radicalmente e i risultati in campo sono arrivati. Il gruppo ha ritrovato serenità ed entusiasmo, ha ricominciato a girare e finalmente ha iniziato anche a giocare bene. I punti recuperati sulle dirette concorrenti sono stati tanti e ora i capitolini sono una delle pretendenti più accreditate per un posto in Champions League. Al rientro dalla sosta i giallorossi dovranno ripartire da dove avevano lasciato, considerando anche che avranno l'impegno in Europa contro il Milan. Per commentare il momento della Roma e il futuro di De Rossi, il Senatore Gasparri, noto tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Grande entusiasmo al momento, la Roma negli ultimi due mesi con De Rossi si è completamente trasformata. Se li aspettava dei risultati del genere?
"Questi risultati potrebbero determinare una critica nei confronti di Mourinho, ma non si deve fare questo errore perché lui resta uno dei grandi protagonisti del calcio. Ha dovuto gestire per un paio d'anni la Roma in solitaria, facendo fronte anche alle continue aggressioni arbitrali che ritengo ignobili. L'Europa League e la rapina che ci è stata fatta in finale lo scorso anno ne sono l'esempio. Lui è stato il portavoce, un direttore generale del club. Roma è una realtà meravigliosa, un fenomeno popolare e culturale, nonché sociale. Soprattutto se consideriamo il rapporto passione-risultati raggiunti. Questo club non ha certo vinto ciò che il pubblico meriterebbe. Alcuni giocatori, forse, sono stati determinanti in quel momento".
Si era rotto qualcosa tra lo spogliatoio e il tecnico ?
"Beh Pellegrini è l'esempio che qualcosa di sicuro era successo. Forse c'erano dei rapporti poco chiari e delle situazioni che non gli hanno consentito di rendere al meglio. Come ha detto anche lui si sentiva ingabbiato, mentre ora può esprimersi come preferisce. Forse però avrebbe dovuto parlarne con Mourinho e avrebbero dovuto trovare una soluzione insieme. Adesso è arrivato De Rossi e sono contento che i risultati stiano arrivando. Da qui alla fine dobbiamo pensare solo di lottare per il quarto posto, anche se come ho già detto questa tifoseria meriterebbe di più".
Un posto in Champions e il derby tutto italiano contro il Milan in Europa League. È una Roma che può combattere su entrambi i fronti?
"Purtroppo il sorteggio è stato molto impegnativo, anche se arrivati a questo punto non c'erano squadre facili da affrontare. È ovvio che la Roma dovrà andare in campo per vincere, anche se i rossoneri sulla carta e come organico sono più forti dei giallorossi. Quando saremo lì dovremo dare il tutto per tutto, anche perché questa squadra sta vivendo un momento positivo e la vedo molto in forma. Poi ci sono Dybala e Lukaku che con un guizzo possono fare la differenza. Purtroppo ancora una volta l'argentino sta affrontando qualche piccolo problema fisico, ma molto dipenderà dalle loro prestazioni. Un altro che mi piace molto è El Shaarawy perché ha delle intuizioni importanti".
De Rossi era arrivato come traghettatore, adesso invece può essere una soluzione valida per costruire la Roma del futuro?
"Ma certo, potrebbe essere una soluzione. De Rossi è stato messo alla prova e ha risposto alla grande. Non aveva esperienza con una grande squadra, ma ha dimostrato di essere all'altezza. A Roma ci sono pressioni costanti, ma allo stesso tempo giocare in casa ti consente di avere un affetto del pubblico imparagonabile con qualsiasi altra realtà. I tifosi lo riconoscono come un leader storico. Al contempo però c'è il rischio delle aspettative che ti gravano sulle spalle. D'altronde, con tutto il rispetto, allenare i giallorossi non è come farlo con un club di provincia che deve puntare alla salvezza. Lui sta dimostrando maturità e capacità, il problema vero è la società. Dove sono? Cosa fanno? Sono vivi? Come si chiamano? Chi li trova ce li saluti".
Avrà visto tutto quello che è successo tra Acerbi e Juan Jesus. Che ne pensa?
"Purtroppo sono episodi che nel calcio si verificano e sono episodi che in campo sfociano in gesti deplorevoli. Ieri abbiamo dovuto fermare un ragazzino che ci ha fatto il gesto della pistola. Questo per dire che gli imbecilli ci possono stare in un campo di calcio così come in una tribuna del Senato. Questa cosa ha già avuto delle ripercussioni, anche in Nazionale. Se Acerbi ha sbagliato, come sembra, mi aspetto una sanzione molto pesante. Certe cose non si possono sottovalutare".