Il mondo del calcio è in lutto. La notizia della morte di Joe Barone, così improvvisa, ha coinvoltoe sconvolto tutti. La Fiorentina, dopo il dramma che ha protato alla scomparsa di Davide Astori, a distanza di sei anni si trova a costretta a vivere di nuovo un lutto simile. Dirigente competente e uomo per bene, è scomparso ieri, il giorno prima di compiere 58 anni. Dopo la morte di Joe Barone, Cesare Prandelli, che ha lavorato con il club tornando alla guida della nuova Fiorentina di Commisso nel 2020, lo ha ricordato in esclusiva a Tag24.
Sono giorni drammatici in casa Fiorentina per la scomparsa prematura e improvvisa del direttore generale Joe Barone. Il dirigente viola, che era in ritiro con il resto della squadra, in vista del match di campionato contro l'Atalanta, a causa di un malore era stato trasportato immediatamente in ospedale, ma la situazione si era mostrata gravissima sin dall'inizio. Dopo un'operazione delicata e due giorni di calvario, nella giornata di ieri si è spento, nell'incredulità e il dispiacere enorme di tutto il mondo del calio. Un amico, un punto di riferimento, un uomo per bene. Oggi la possibilità di rivolgergli l'ultimo saluto al Viola Park, in quella struttura meravigliosa che proprio lui, insieme al presidente Commisso, aveva voluto e costruito e poi i funerali a New York la prossima settimana. Dopo la morte di Joe Barone, Cesare Prandelli, che ha lavorato con il club nel 2020, lo ha ricordato a Tag24.
Sono giorni molto tristi in casa Fiorentina, le domando il suo personale ricordo di Joe Barone...
"Una perdita veramente molto, ma molto importante. Ho conosciuto Joe nelle due vesti: quando aveva l'abito da dirigente era deciso, intransigente, aveva un senso di responsabilità importante nei confronti della società e del presidente Rocco Commisso; ma poi ho conosciuto anche l'uomo e ci siamo trovati spesso a parlare di progetti, di famiglia, di crescita e di valori. Ci riconoscevamo l'uno nell'altro e lo ricordo come una grande persona. Uno sensibile, anche se a tratti divisivo nelle sue decisioni. Era tutto sulle sue spalle".
Personaggio fondamentale all'interno della gestione del club. Quanto mancherà?
"Un dirigente indispensabile, era il punto di riferimento di tutti. Il responsabile di quello che accadeva 24 ore su 24 per la Fiorentina. Ha dato l'anima per questo centro sportivo, il Viola Park, uno dei più belli probabilmente al mondo. Una figura che la Fiorentina farà molta fatica a sostituire, forse sarà impossibile".
Un club maledetto, già colpito dalla gravissima perdita di Astori. Adesso dovranno riprendersi anche dal punto di vista mentale, ma quanto sarà complicato tornare in campo?
"I primi giorni saranno difficilissimi, anche perché mancherà una figura che è sempre stata presente. Nella risoluzione di ogni tipo di problema, l'ultima parola era sempre la sua. I programmi, le scelte, i progetti, tutto passava da lui. I giocatori però poi dovranno tornare in campo e pensare anche a Joe, perché il suo obiettivo era quello di portare la Fiorentina in alto e di vincere qualcosa. Lo scorso anno ci sono quasi riusciti e mi auguro che il gruppo riesca a mantenere compattezza e soprattutto il ricordo di quello che Joe è riuscito a dare e a creare con questi calciatori".
Ha già fatto riferimento al Barone uomo, ci racconta qualcosa in più?
"Era un dirigente meraviglioso che rappresentava la Fiorentina e Commisso al meglio. Non aveva la possibilità di sbagliare nulla, anche a costo di diventare impopolare. Dietro il grande dirigente, che deve essere anche in grado di dire di no in alcuni momenti, c'era però un grandissimo uomo. Tolta la giacca metteva la tuta ed era davvero una persona meravigliosa. Aveva valori importanti, gli mancavano tremendamente figli. Tra persone per bene anche nel mondo del calcio ci si riconosce. In questo momento il mio pensiero va alla moglie, ai figli che abbraccio forte per aver perso un papà troppo presto".