21 Mar, 2024 - 15:08

Cosa non si può mangiare il Venerdì Santo? Il precetto dell'astinenza dalla carne

Cosa non si può mangiare il Venerdì Santo? Il precetto dell'astinenza dalla carne

In passato, il pranzo del venerdì era un rituale fisso: esclusivamente a base di pesce. La madre preparava con cura filetti bianchi, probabilmente di merluzzo, passandoli prima nella farina e poi in un impasto di uovo e pangrattato. Accanto a questa delizia dorata, l'insalata di patate costituiva il contorno perfetto. Questa scelta culinaria era dettata da un semplice principio: "I cristiani non devono consumare carne il venerdì".

Le origini di questa usanza risalgono al Venerdì Santo, giornata in cui si commemora la crocifissione e la morte di Gesù, un giorno di digiuno e astinenza rigorosa, simile al Mercoledì delle Ceneri. Durante questi periodi, i praticanti cristiani possono consumare solo un pasto sostanzioso (digiuno), evitando la carne (astinenza).

Cosa non si può mangiare il Venerdì Santo?

L'abitudine di escludere la carne dalle tavole è radicata nelle tradizioni del digiuno biblico, che vietava il consumo di carne proveniente da animali a sangue caldo.

La regola del digiuno cattolico richiede ancora oggi l'astinenza dalla carne durante tutti i venerdì dell'anno per le persone sane dai 14 anni in su.

Durante il Venerdì Santo, si commemorano la passione e la crocifissione di Gesù. Come nel Mercoledì delle Ceneri, in questo giorno è vietato consumare carne e, per i fedeli oltre i 18 anni, è richiesto il digiuno ecclesiastico. Tuttavia, è consentito consumare pesce, latticini e uova.

L'astinenza dalla carne costituisce il quarto dei cinque precetti generali della Chiesa cattolica, ossia le leggi morali trasmesse e promulgate dall'autorità ecclesiastica. I fedeli praticano l'astinenza e il digiuno come forma di penitenza per i peccati dell'umanità, espiati da Gesù con la sua passione. Questo atto di mortificazione prepara il credente alla resurrezione di Cristo e alla sua liberazione dalla morte.

In passato, l'astinenza era molto più rigida. Oggi è permesso consumare uova e latticini, ma si richiede di evitare cibi particolarmente elaborati. Inoltre, in determinate circostanze come la malattia, i fedeli possono essere dispensati sia dal digiuno che dall'astinenza.

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