Quando si parla di Lazio e Tudor, Michelangelo Sulfaro torna indietro nel tempo, quando calcava i campi da gioco. Tutto a causa della parola carattere. Da quando il tecnico croato è arrivato a Roma si parla solo di questo, con l'ex portiere biancoceleste che si lascia trasportare dai ricordi di un calcio che adesso non c'è più.
"Il calcio di adesso non mi piace, rimangono troppo per terra al minimo tocco. Quando giocavo io te le davi di santa ragione", ricorda Sulfaro. Ovviamente non chiede questo alla Lazio, ma sicuramente di mettere sul rettangolo verde quella garra sparita lentamente con Sarri. Non solo, in esclusiva a Tag24 Michelangelo Sulfaro ha detto la sua sul finale di stagione biancoceleste, con una certezza: "Bisogna puntare sulla Coppa Italia".
L'arrivo di Tudor ha segnato un punto di rottura, l'obiettivo adesso è quello di concludere al meglio per poi mettere le basi per il futuro, con la speranza che la squadra possa crescere a livello di personalità.
D: Sensazioni su questo cambio Sarri-Tudor?
R: Speriamo possa cambiare quella noia che ormai aveva pervaso l'ambiente. Il gioco da dietro e tirare i calci d'angolo addosso al portiere..è un calcio che a me non piace, anche se in Italia ormai il calcio sembra essere questo. Non era come ai miei tempi quando era molto più fisico e dove si davano le botte vere, adesso basta un minimo tocco per finire per terra.
D: Pensi che Tudor possa dare questa fisicità?
R: Io penso di sì, il carattere che ha avuto in campo può trasferirlo ai giocatori. Ai tempi del Verona la squadra giocava bene, vediamo se ora alla Lazio il mister riuscirà a fare lo stesso lavoro per potersi risollevare nel migliore dei modi.
D: Obiettivo orgoglio, mentre il gioco passa in secondo piano?
R: Assolutamente sì, senza orgoglio non si fa nulla, e adesso serve più che mai alla squadra visti i tanti impegni che arriveranno, a partire dalla Juventus per poi passare al derby. Sono partite in cui devi lasciare tutto in campo.
Alla ripresa la Lazio di Tudor scenderà in campo contro la Juventus, la stessa avversaria che incontrerà anche in Coppa Italia, per Sulfaro le risposte devono essere date a livello d'intensità, oltre al modulo.
D: In questo momento quanto può interessare il modulo?
R: Quello è l'ultimo dei problemi, adesso bisogna lavorare su altre cose, ma il modulo non può essere il centro dei discorsi. Vedremo con la Juventus cosa succederà, se giocherà a tre o a quattro, ma l'importante è vedere la cattiveria giusta.
D: Quale potrebbe essere il giocatore a cui gioverebbe di più la cura Tudor?
R: Secondo me potrebbero essere due, Zaccagni e Felipe Anderson. Mi aspetto molto anche da Casale: fino ad ora non è riuscito a mostrare quello che ha fatto la scorsa stagione, deve confermare che non sia stato un caso. Tudor lo deve stimolare, tra l'altro lo ha avuto anche a Verona, potrebbe essere un vantaggio. Non solo, deve far tirare fuori carattere anche a Lazzari e Pellegrini.
D: Basterà il carattere per risalire in campionato e vincere la Coppa Italia?
R: In questo momento la Lazio deve puntare assolutamente alla Coppa Italia. Le prime quattro posizioni credo siano andate via definitivamente, così come anche un posto per l'Europa League è molto difficile, ci sono molti punti di distanza anche lì. Mancano nove partite, dovresti vincerle tutte e sperare che le altre ne sbaglino almeno tre. E' un'evenienza alquanto improbabile, meglio pensare alla Coppa.