La Juventus si prepara per tornare in campo. Allegri spera in cuor suo che la sosta per le Nazionali possa essere servita a ricompattare l'ambiente, per chiudere al meglio la stagione. I risultati arrivati nelle ultime otto giornate di campionato sono impietosi e c'è bisogno di una svolta immediata per non mettere in pericolo anche la Champions League. Sabato i bianconeri saranno impegnati contro la Lazio, che nel frattempo ha cambiato allenatore affidandosi a Tudor e vogliono ripartire col piede giusto. Champions League e Coppa Italia, sono questi gli obiettivi da raggiungere negli ultimi due mesi di lavoro. Poi ci sarà tempo per pensare alla prossima stagione e capire, con la società, se cambiare allenatore o continuare con il toscano. Per commentare il momento della Juventus di Allegri, Igor Barbazza, attore e noto tifoso bianconero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Archiviati gli impegni con le Nazionali, è tempo di tornare a pensare al campionato. Per Allegri sono stati giorni di riflessione e lavoro. Al tecnico bianconero sono rimasti due mesi di tempo per giocarsi al massimo il finale di stagione. Il suo percorso con la Juventus potrebbe comunque volgere al termine, ma la sua prerogativa è quella di chiudere al meglio, conquistando un posto in Champions e, se possibile, portando a casa anche la Coppa Italia. Poi al futuro ci si penserà. Per ricominciare col piede giusto però bisognerà battere la Lazio all'Olimpico, e poi ripetere la stessa cosa in casa per la semifinale del trofeo nazionale. Anche i biancocelesti però hanno bisogno di punti e vanno alla ricerca del riscatto, sotto la guida del nuovo allenatore, Mister Tudor. Per commentare il momento della Juventus di Allegri, Igor Barbazza, attore e noto tifoso bianconero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Momento di crisi in casa Juventus, ti sei dato una spiegazione? Questa sosta può aver aiutato la squadra a rimettere le cose a posto?
"Come dico spesso dobbiamo tenere in considerazione il fatto che la Juventus abbia vinto per tanti anni. Ci siamo portati a casa scudetti e Coppe e adesso non possiamo dimenticarlo. Evidentemente ora stiamo vivendo una situazione negativa per quello che è lo standard Juve, ma non possiamo concentrarci solo sui momenti no. Lo scorso anno questo club ha vissuto un cambiamento radicale, che è arrivato fino all'assetto societario, con un nuovo presidente e una nuova dirigenza. La cosa incredibile è che tutto questo è avvenuto in corsa e sfido qualsiasi società a riuscire a rimanere in piedi anche in una situazione simile. Nonostante questo la squadra e l'allenatore sono arrivati al terzo posto. Poi è successo quello che è successo ed è uscita fuori dalle coppe, ma in campo aveva conquistato quei punti".
Quei problemi hanno influenzato anche questa stagione secondo te?
"Abbiamo sentito dire troppo spesso che molti di questi calciatori non sono da Juventus, ma nonostante questo i risultati erano arrivati. Quest'anno i bianconeri hanno un organico fatto da buoni calciatori, ma alcuni di loro hanno terminato il ciclo e quindi è un cantiere aperto. Non mi sento sinceramente di condannare nessuno".
Tra i giocatori arrivati a fine ciclo c'è anche Federico Chiesa?
"Assolutamente sì, c'è anche Federico Chiesa perché da lui ci si aspettava sicuramente qualcosa di più. Poi però in questa stagione sono successe tante cose e mi riferisco sia a Pogba che a Fagioli. Dobbiamo considerare tutto. Il centrocampo da sempre è la parte più importante del campo e in quel reparto i bianconeri sono stati presi alla sprovvista. Inoltre ci sono tanti giovani e tanti ragazzi che devono ancora farsi e capire cosa significa indossare questa maglia. Ribadisco, è un cantiere aperto".
Un cantiere in cui si discute anche del mister. Tu cosa ne pensi di Massimiliano Allegri?
"Secondo me, allo stato attuale delle cose, se la società decide di continuare ad investire sui giovani Allegri non è l'uomo giusto. Se invece questo club pensa di poter fare nuovamente una campagna acquisti, basandosi su calciatori già affermati, allora Allegri può ancora fare tanto. È un tecnico che sa gestire ottimamente un gruppo di campioni, ma che difficilmente riesce a farsi dare il massimo dai ragazzi".
Uno come Thiago Motta potrebbe essere il profilo giusto?
"E' un allenatore che mi stimola molto. Dirlo oggi è troppo facile, ma in realtà sono anni che io seguo questo allenatore. Mi piace il suo carisma, mi piace la sua personalità. Credo che lui abbia tutte le caratteristiche per essere l'allenatore di una big. Se la big dovesse essere la Juventus, meglio ancora. Credo che lui possa andar benissimo per l'ambiente bianconero, quindi perché no".
Nel frattempo torna anche il campionato e la Juventus dovrà affrontare la Lazio sia in campionato Serie A che in Coppa Italia. Una delle due ha più da perdere?
"Affrontare una squadra che ha appena cambiato l'allenatore è sempre un rischio. Abbiamo visto situazioni in cui il cambio in panchina non ha portato i frutti sperati e altre volte in cui ha offerto uno stimolo in più. Credo che l'ambiente biancoceleste avesse necessità di cambiare, perché per sua stessa ammissione, Sarri era arrivato alla frutta. Tudor può essere l'uomo giusto, un allenatore di grande spessore e qualità. Credo che il mister possa essere un'arma in più per fermare alla Juventus".
E' più impotante la gara di campionato o quella di Coppa Italia?
"Siamo in una fase calda sia per l'una che per l'altra squadra. La Lazio finora ha perso tanti punti per strada e ha bisogno di tornare a vincere contro una big per provare a risalire qualche posizione. Entrambe hanno assoluto bisogno di andare fino in fondo in Coppa Italia. Se la Juventus dovesse tornare in Champions e vincere un trofeo, cambierebbe anche la valutazione generale sulla stagione. Praticamente sarebbe un modo per salvare l'anno e per dimostrare che anche nei momenti più difficili si può portare a casa qualcosa di importante".