L'Italia torna a casa con buone sensazioni. Le due vittorie, contro Venezuela ed Ecuador, che gli azzurri hanno fatto nella breve tournée americana, hanno riacceso l'entusiasmo in vista dell'impegno con Euro2024. Spalletti con il tempo ha risistemato le cose e ora sta imprimendo in questa squadra la sua idea di gioco. Per far girare tutto al meglio servirà ancora un po' di tempo, ma di tempo ce n'è poco. Giusto il ritiro, a fine campionato, prima di esordire ufficialmente in Germania. Il Ct ha le idee chiare, sa quello che vuole e sa quello che può ottenere da questi ragazzi. La sua ultima esperienza a Napoli è stata gloriosa ed è anche per questo che le aspettative nei confronti della Nazionale sono così alte. Per commentare il momento e il futuro dell'Italia di Spalletti, Christian Bucchi, ex calciatore e allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ultimi test amichevoli prima dell'Europeo che si giocherà in Germania tra giugno e luglio. Spalletti ha osservato bene i suoi ragazzi, ha fatto qualche esperimento, ha provato a cambiare modulo e ha dato la chance anche a chi finora non aveva mai vestito la maglia azzurra. Ha ottenuto alcune conferme dai suoi fedelissimi, ha ricevuto le risposte di cui aveva bisogno, ma ha anche aumentato i dubbi su alcune decisioni importanti da prendere. Per stilare la lista ufficiale dei convocati c'è ancora tempo e in questi ultimi due mesi i giocatori in bilico dovranno convincere il Ct. Nel frattempo il mister si gode gli aspetti positivi. La sua Nazionale gioca bene e si diverte e non mancano i paragoni con il suo Napoli, campione d'Italia. Per commentare le due prestazioni dell'Italia di Spalletti, mister Christian Bucchi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Partiamo dalle note positive, per la Nazionale erano due gare alla portata, ma il cambio di modulo era un esperimento importante. Quali sono le tue sensazioni mister rispetto a queste due prove?
"Credo che Spalletti abbia spiegato bene quello che ha provato. Il 4-3-3 è un sistema di gioco che la Nazionale conosce e che ha nelle corde. Queste due amichevoli ha voluto provare qualcosa di diverso, anche in considerazione del blocco Inter, viste che ha parecchi nerazzurri che vestono la maglia dell'Italia. Acerbi, Bastoni, Barella, Di Marco e Darmian potrebbero trovarsi più a loro agio e in questo modo Spalletti potrebbe formare lo zoccolo duro di questa squadra. Anche gli altri giocatori si potrebbero trovare a loro agio. credo sia stata una buona prova, ma il tempo a disposizione è poco. in queste due gare avrà tratto le sue conclusioni. Vedremo se nelle prossime gare continuerà su questa linea o tornerà all'origine con l'abito più classico".
E' un'Italia che in Retegui può aver trovato il suo attaccante, oppure ti aspetti che anche Scamacca e Immobile possano tornare utili?
"Credo che siano tre attaccanti completamente diversi. Abbiamo passato tanti anni con grandi bomber bravi e forti, tutti centravanti veri. Penso all'epoca di Inzaghi, Gilardino, Toni e tanti altri. Oggi invece tutti hanno caratteristiche diverse perchè è cambiato il calcio. Spalletti ha una buona rosa su cui contare. Immobile, a mio avviso, resta comunque un giocatore determinante. scamacca è uno di quelli da cui ci si aspetta ancora il passo decisivo per esplodere. Retegui invece ha dimostrato che in fase realizzativa è in assoluto il migliore. magari deve migliorare un pò nel gioco di squadre e nel fraseggio, ma in area di rigore è il migliore".
E' un'Italia che può diventare simile al Napoli campione d'Italia come stile di gioco?
"Credo possa essere più simile all'Inter per quello che dicevo prima. Tra l'altro i nerazzurri, con il Bologna, sono quelli che giocano meglio e che hano un sistema di gioco chiaro. E' una squadra imprevedibile, con tante soluzioni. I difensori centrali arrivano costantemente in area di rigore e diventano pericolori. Il gol fatto al Bologna è il biglietto da visita del calcio moderno con il braccetto che crossa da sinistra e braccetto che fa gol da destra. Fino a pochi anni fa i braccetti della difesa a tre non superavano la metà campo. Il calcio è cambiato e gli allenatori devono essere bravi ad evolversi".
C'è fiducia quindi per il futuro della Nazionale?
"Ho fiducia nella nostra Nazionale, più per la storia che per quanto visto finora. Di solito quando pensiamo di essere favoriti facciamo delle figure pessime. Quando invece sembriamo finiti e allo sbando, diamo sempre un colpo di coda. Penso sia al Mondiale dell'82 che a quello del 2006 con il calcioscommesse. Anche prima dell'Europeo di Mancini venivamo dalle mancate qualificazioni ai Mondiali. Poi è emerso lo spirito e l'orgoglio nazionale, che ha preso il sopravvento. Ovviamente mi fido molto di Spalletti che per qualità di gioco e carattere, con questa squadra, può farci vivere una fantastica esperienza questa estate".