In occasione della sosta nazionale Davide Calabria, capitano del Milan. ha parlato del prossimo derby con l'Inter che potrebbe essere a tutti gli effetti un match scudetto per i nerazzurri e che invece potrebbe regalare una festa dal sapore amaro per i rossoneri.
Secondo Calabria, infatti, non avverrà alcuna festa scudetto nel derby contro l'Inter che si terrà il prossimo 22 aprile, quando i nerazzurri potrebbero realmente essere ad un passo dalla vittoria della seconda stella.
Un vero e proprio smacco per il Milan che non soltanto dovrebbe perdere un match giocato in casa, ma dovrebbe vedere anche l'Inter festeggiare la vittoria del campionato e conquistare la seconda stella sul petto.
Affronto che Calabria, da capitano, non vuole minimamente immaginare e che rifiuta da subito. Durante l'intervista a Radio Serie A il difensore rossonero afferma con sicurezza che non ci sarà alcuna possibilità che l'Inter vinca a San Siro nel prossimo derby:
Scudetto che il Milan, invece, ha vinto a discapito dell'Inter nella stagione 2021/22 per una distanza di soli 2 punti, due lunghezze che però hanno permesso ai rossoneri di conquistare un trofeo che non vinceva da più di 10 anni:
Un obiettivo storico raggiunto anche e soprattutto grazie alla guida di un tecnico come Pioli, capace di trovare la chiave giusta per la squadra e di spingerla a ottenere il massimo in una stagione in cui nessuno si aspettava potesse accadere:
Calabria, poi, passa a quello che sarà il futuro del Milan e il suo. Da capitano rossonero la sua priorità sarà rimanere, Davide al momento infatti non si vede altrove se non a Milano da vera bandiera quale è sempre stata:
Per il difensore rossonero, infatti, il Milan ha un significato profondo che va oltre il ruolo di calciatore e di capitano ma sfocia anche in quella di vero e proprio tifoso. Per lui la maglia rossonera è tutto quello che ha sempre desiderato:
Calabria, però, oltre alla felicità esprime anche una certa consapevolezza del peso che porta. A soli 27 anni sa di essere una guida per i suoi compagni e per questo è coinvolto a dare sempre il massimo, fuori e dentro il campo: