Il nuovo mister della Lazio, Igor Tudor, è pronto all'esordio. Il tecnico bianconceleste ha lavorato tutta la settimana con la squadra, si è presentato e ha iniziato a far capire al gruppo qual è la sua idea di gioco. La curiosità dell'ambiente nei suoi confronti è tanta. Come giocherà adesso la Lazio e da chi ripartirà? Il cambio di modulo è quasi scontato, ma domani all'Olimpico arriverà un avversario ostico come la Juventus. La squadra di Allegri è in crisi e ha bisogno di una vittoria per riprendersi, ma anche i biancocelesti devono dare una svolta alla stagione dopo il cambio in panchina. Per presentare Lazio-Juventus, mister Tudor è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni.
In casa Lazio sono stati giorni di cambiamenti importanti, ma adesso l'era di Igor Tudor è ufficialmente iniziata. Il nuovo allenatore ha avuto qualche giorno di tempo a disposizione per conoscere la squadra e per iniziare i lavori. I biancocelesti si dovranno giocare al massimo il finale di stagione, recuperando più punti possibili in campionato e puntando seriamente alla Coppa Italia. In entrambi i casi l'ostacolo numero 1 si chiama Juventus. Domani allo stadio Olimpico, con fischio d'inizio alle ore 18.00, arriverà la squadra di Allegri, un gruppo in crisi e che deve dare una risposta al campionato. Per presentare Lazio-Juventus, mister Tudor è intervenuto in conferenza stampa.
"Sono tornati tutti i nazionali e stanno bene, non hanno problemi nè acciacchi. Questo è importante, ma sono arrivati al massimo da un paio di giorni. Con gli altri invece abbiamo già fatto 6 o 7 allenamenti. Ho trovato ragazzi propositivi, con voglia di fare. Abbiamo fatto un buon lavoro. L'esordio contro la Juventus? Non credo nel destino. Le sensazioni sono positive e chi fa parte dello sport vive tutto come una sfida. Spero di poter vincere e gioire con la squadra. Con i bianconeri ho fatto 7 o 8 anni della mia vita importantissimi e mi sono costruito come giocatore e come persona. Sarò sempre grato perchè ho avuto compagni, allenatori e dirigenti che mi hanno fatto diventare ciò che sono ora. Molti di quei valori cerco di trasmetterli in campo".
"Sarà emozionante. La gara è contro un avversario importante e le motivazioni sono alte. La partita va preparata nel modo giusto in tutti i reparti. Io sto pensando a come preparare la squadra e voglio dare tutto me stesso a questi ragazzi. La squadra è sempre lo specchio dell'allenatore. Ci vorrà tempo, ci vorrà pazienza per la trasformazione e io sono qui da poco. Ci proverò a farlo in fretta, ma è ovvio che all'inizio non sarà una Lazio perfetta. Con il tempo però si migliora".
Poi Tudor fa un passaggio su Sarri.
"Ci sono due cose che penalizzano la trasformazione: la prima è che Sarri è stato qui tre anni, la seconda che era un allenatore molto forte, che aveva trasmesso alla squadra tutte le sue idee. Bisognerà essere attenti, intelligenti e giusti. Vi piace parlare di moduli e sono importanti, ma non così tanto. Le cose possono cambiare anche a gara in corso e ci sono fasi in cui si dovrà attaccare di più e altre in cui si potrà difendere. Difesa a tre? Lo vedrete domani, manca poco".
"Ci sono state le Nazionali, ci sono due partite in tre giorni ed è la prima. Per forza farò giocare un pò tutti, anche perchè mi piace il fatto di avere cinque cambi. Dovrò capire anche io. Una cosa sono gli allenamenti e un'altra è la partita. Cercherò di metterci meno tempo possibile perchè c'è da vincere la gara e non dobbiamo guardare. Dovremo essere subito tosti e mi aspetto qualità. Penso che abbiamo fatto allenamenti importanti, seri ed esigenti da tutti i punti di vista e il gruppo ha risposto bene. Vedremo domani come risponderanno".
Prima del suo arrivo si è parlato di tesioni interne allo spogliatoio e tra il gruppo e la società, ma Tudor vuole vivere solo il presente: "Del passato non abbiamo parlato, ci siamo messi a lavorare subito perchè è lunica cosa che conta. Non ascolto radio, non leggo nulla, sarebbe un suicidio, anche quando le cose vanno bene. Immobile? Gli ho parlato, l'ho visto bene e motivato. Penso che lui ci tenga molto anche alla Nazionale, ma dipenderà tutto da lui e da questo finale di stagione. L'ho visto voglioso e orgoglioso, ora dovrà fare due mesi importanti. Ha sempre fatto gol e li farà ancora. Io ci conto tanto, è un ragazzo che ha grandi qualità calcistiche e umane. Lo consoco e sarà importante da qui alla fine".
Il nuovo modulo e il nuovo modo di giocare potrebbe essere d'aiuto per la rinascita di alcuni giocatori.
"Kamada è un giocatore completo, può giocare avanti e indietro. Ha corsa e qualità di gioco, penso sia più adatto al mio calcio che a quello precedente. Tecnicamente non è pulitissimo, ma ha altre doti che ho visto in questi giorni e che mi piacciono molto. Ha la giusta mentalità e fa gol, e questo è fondamentale per i centrocampisti. L'ho visto allegro, ma vedremo come andrà in campo perchè quello che conta. Gerarchie? C'è rispetto per il passato, ma non si vive di passato. Ora c'è da vincere. Lazzari? Vedremo oggi come sta. Tra giocatori offensivi e difensivi c'è equilibrio. Serve gente con i gol, ma anche chi fa la fase difensiva. Questo sarebbe l'ideale perchè a me piace essere offensivo ma anche non prendere gol".
"Felipe Anderson quarto a destra? Non so, non l'ho provato e non so se lo ha fatto in passato. E' un giocatore sempre disponibile e che ha gamba. Vedremo come giocheremo perchè siete convinti di un modulo, ma magari non è quello. E' ancora tutto da capire. Il gruppo è voglioso e orgoglioso, sanno di non essere da nono posto. Vogliono fare meglio. E' chiaro che ora sono tutti perfetti visto che c'è il nuovo allenatore, ma vedremo nel tempo come reagiranno. Gli uomini veri si vedono nelle difficoltà, nel lungo periodo".
Poi sull'aspetto atletico della squadra trovata.
"Zaccagni e Luis Alberto possono anche giocare insieme. L'importante è avere giocatori forti, poi sta all'allenatore bravo trovargli il posto. La Lazio è sempre stata una squadra in alto nelle tabelle dei dati fisici. Questo è un argomento importante. Sono le distanze che sono diverse, ma ci sono anche delle similitudini con Sarri che voleva sempre andare su a prendere la palla e vogliamo farlo anche noi. Dobbiamo però anche essere compatti e saper correre verso la porta tua. Le partite si decidono nelle due aree e ci stiamo lavorando".
"La Lazio ha fatto pochi gol da calcio piazzato, ma dipende anche dalla struttura della suqadra. C'è da crederci e da migliorare anche su questo aspetto. Io faccio giocare i migliori, sono attento perchè voglio essere giusto. Cataldi e Patric? Anche loro sono forti. Danilo ha giocato tanto e lo spagnolo sta tornando, mi è sempre piaciuto. E' giusto per me. Se avessi già trasmesso la mia mentalità in 5 allenamenti sarei un mago. Ora vogliamo solo vincere la partita, sono curioso. Gli ho chiesto di scendere in campo senza pensieri, se qualcosa non va le responsabilità sono le mie. La squadra può anche sbagliare, domani voglio vedere coraggio e voglio vederli cattivi, difficili da battere".