Nelle ultime ore Lazar Samardzic ha fatto parlare di sé, tra parole da leader sull'Udinese e sulla salvezza da conquistare alle rivelazioni di mercato che potrebbero vederlo partire proprio in questa prossima sessione estiva.
Samardzic, leader dell'Udinese, fa una rivelazione di mercato
All'Udinese Samardzic è più di un centrocampista, un vero e proprio leader pronto a portare la squadra verso la salvezza anche in questa stagione nonostante la rivelazione di mercato che avrebbe potuto distrarlo.
Il centrocampista serbo si apre ad un'intervista per La Repubblica in cui parla del finale di stagione che l'Udinese dovrà affrontare e dell'importanza di conquistare un'altra salvezza che permetterà ai bianconeri di proseguire la loro storia in Serie A:
"Il mister mi chiede tanto, devo migliorare in difesa e ce la sto mettendo tutta. Mi sento il leader tecnico di questo gruppo, e sono i miei compagni a dirmelo. Sanno che sono forte con i piedi, ora devo fare il salto di qualità. Devo prendere la squadra in mano. La differenza è grande. C’è tanta pressione. Abbiamo anche un po’ di paura, ed è normale quando sei così giù. Guardiamo in alto, vogliamo risalire. Ma al tempo stesso pensiamo alla prossima partita. E quella di lunedì col Sassuolo sarà importantissima".
Samardzic, poi, ammette la forza dell'Inter, unica squadra degna di nota secondo il centrocampista. Un gruppo, tra cui Calhanoglu con cui Lazar giocherebbe volentieri, devastante che è stato capace di annientare l'Udinese per 4-0:
"Solo l’Inter. Sono troppo forti. Con noi hanno vinto quattro a zero, è molto difficile affrontarli. Mi piace tutto il centrocampo. Conosco Çalhanoglu, dai tempi in cui giocava in Germania, quindi devo dire lui".
In un secondo momento Samardzic parla del suo approdo all'Udinese e della scelta, non banale, di questa società come trampolino di lancio nel mondo del calcio che conta. Secondo il centrocampista, infatti, Udine è stato il posto perfetto in cui crescere:
"Ci siamo confrontati con i miei agenti, cercavamo un posto dove io potessi crescere. Una piccola città come Udine è perfetta, per me che sono nato a Berlino. Ho trovato un club moderno, con la giusta ambizione, ma dove i tifosi ti lasciano tranquillo. Penso sia il posto perfetto per crescere. In Serie A si gioca un bel calcio, con la mia creatività posso aggiungere tanto e fare la differenza".
Il serbo è concentrato sul campionato ma il futuro è in bilico
Durante l'intervista c'è anche spazio per parlare del futuro e di quella che potrebbe essere la prossima squadra di Samardzic. In passato il serbo è stato accostato a diverse squadre, tra cui l'Inter, ma lui guarda soltanto al presente:
"Sono stato vicino all’Inter, poi è successo qualcosa, ma niente di grave. Non voglio tornare sull’argomento, aggiungendo un’altra pagina a questa storia. Non sono mai stato vicino al Napoli come si è detto. Della Juventus non so niente. Comunque non è il momento per pensare al futuro, adesso dobbiamo salvarci con l’Udinese, poi vedremo".
A influire nettamente sulle dinamiche del suo futuro, come quelle del passato, ci sarà il padre - suo agente da mesi ormai. Una scelta presa in base alla forte esperienza che ha avuto nel mondo del calcio e che secondo il figlio può essere determinante:
"Magari per altri calciatori è così, non per me. Sono io ad avere scelto di lavorare con mio padre, non è stato lui a proporsi. E ho fatto bene. Dal punto di vista tecnico e contrattuale lo aiuta un amico, un avvocato tedesco con licenza da agente. Per il resto, papà conosce il calcio, è stato un buon giocatore fra i dilettanti. Di formazione è architetto, e quello è il suo primo lavoro".