Sospesa la Carta di Parigi sugli armamenti, questa è l'ultima mossa voluta dal presidente turco Erdogan a seguito del ritiro di un anno fa di Mosca dall'accordo. Il portavoce del ministro degli Esteri ha voluto rassicurare l'Occidente dicendo che non si tratta di un 'ritiro in toto'.
Ankara fa un passo indietro sulla Carta di Parigi. Il trattato stipulato nel 1990 limita gli armamenti in dotazione dei Paesi ed è in vigore dalla fine della Guerra Fredda. La sospensione entrerà in vigore il prossimo 8 aprile, tra tre giorni, dopo la firma di un decreto da parte del presidente Erdogan. Non si tratta di qualcosa di cui allarmarsi, spiega il portavoce del ministero degli Esteri turco Keceli: la Turchia non si sta ritirando dalla Carta di Parigi ma sospenderà il trattato dopo il ritiro della Russia avvenuto un anno fa.
Siglato nel novembre del 1990 a Parigi, la Carta voleva ridurre le possibilità di un attacco contro i Paesi europei. Nel testo sono indicati i limiti rispetto a cinque categorie di armamenti:
La Carta dispone l'obbligo di eliminare gli armamenti in eccesso. Recentemente la Russia si è ritirato dal trattato a causa dello scoppio della guerra in Ucraina.