Il 25 aprile 2024 il Parlamento Europeo ha adottato la risoluzione che condanna l'Iran per i recenti attacchi posti in essere contro lo stato di Israele. Dall'inizio del mese di aprile, le tensioni tra i due Stati sono alle stelle e il livello di allarme per possibili controffensive non accenna a diminuire.
Dopo gli ultimi attacchi da parte dell'Iran contro Israele, il Parlamento europeo si è espresso sulla questione decidendo di adottare una risoluzione che condanna le azione della Repubblica Islamica del presidente Raisi.
L'organo dell'Unione europea ha votato il provvedimento che sanzione gli attacchi con droni e missili ai posti in essere all’inizio del mese di aprile ai danni dello Stato ebraico con 357 voti favorevoli e 20 contrari. Inoltrata in aggiunta la richiesta di imporre un inasprimento delle sanzioni contro le organizzazioni iraniane.
Nel mirino del Parlamento finiscono anche gli attacchi rivendicati dal gruppo di Hezbollah in Libano e dei ribelli Houthi nello Yemen. La risoluzione ha riconosciuto il ruolo fondamentale nell'Iran nell'aggravare la situazione già tragica in Medio Oriente, con particolare riferimento al conflitto che da ottobre 2023 si protrae nella Striscia di Gaza, attraverso la sua rete di attori non statali.
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo durante l'ultima sessione prima delle imminenti elezioni europee non lascia dubbi sulla posizione dell'Unione verso l'Iran. Nelle sanzioni contro la Repubblica islamica, sia aggiunge la richiesta di inserire anche il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica nell'elenco ufficiale delle organizzazioni terroristiche riconosciute dall'Europa. Anche Hezbollah sarà inglobato nella lista.
Le tensioni tra Iran e Israele hanno preso il via all'inizio del mese di aprile, quando lo Stato ebraico ha colpito la città di Damasco, attaccando un edificio del consolato iraniano e uccidendo diversi soldati appartenenti ai Pasdaran, tra cui il noto generale Mohammad Reza Zahedi.
La controffensiva dell'Iran non ha tardato ad arrivare: circa 13 giorni dopo gli eventi di Damasco, la Repubblica Islamica sferra la sua vendetta colpendo lo Stato ebraico dentro i suoi confini, nel cuore della notte del 13 aprile. L’Iran, con centinaia di droni e missili, ha posto in essere la sua offensiva. Gran parte degli attacchi sono stati bloccati dal sistema di difesa aerea di Israele, grazie agli Iron Dome e al supporto degli Stati Uniti.
Nel mentre a Teheran, dopo la conclusione delle azioni, che non hanno portato ingenti danni ad Israele, i cittadini festeggiavano in massa, esultando per gli attacchi e sostenendo la causa palestinese. Il conflitto tra i due Stati ha origini ben più profonde e affonda le sue radici nel coinvolgimento dell'Iran nelle imprese dei gruppi di Hezbollah e dello Yemen, note fucine di milizie governate dai fili del regime iraniano e del suo ayatollah Ali Khamenei.