La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno nel mondo della scherma: Enrico Garozzo, fiorettista italiano, si ritira dall'attività agonistica a 3 mesi dai Giochi Olimpici di Parigi 2024, per i quali risulta qualificato insieme al resto della nazionale italiana maschile e femminile. Era determinato a conquistare la sua terza medaglia olimpica, dopo l'oro a Rio nel 2016 e l'argento a Tokyo nel 2020. Tuttavia, dopo la qualificazione, rimaneva un passaggio fondamentale: la visita medica di idoneità in vista dell'appuntamento a cinque cerchi. Purtroppo, questa visita gli ha riservato una sorpresa amara: "È giunto il momento di annunciare il mio ritiro dall'attività agonistica e provo molte emozioni", ha scritto il campione siciliano sui social. "È una decisione dettata da circostanze al di là del mio controllo - il mio cuore si è infortunato - ma la accetto con serenità".
Daniele Garozzo aveva partecipato a tutta la stagione di Coppa del Mondo, preparandosi per Parigi e contribuendo al progetto della squadra italiana di conquistare l'oro al Grand Palais. Fa parte di una generazione di giovani talentuosi, tra i quali Tommaso Marini, campione del mondo a Milano, e Filippo Macchi. Questi fiorettisti erano cresciuti nell'ombra del mito di un bambino che si allenava in un garage ad Acireale, per poi diventare il numero uno dopo aver stabilito la sua base a Frascati. Garozzo era riuscito a raggiungere l'apice a Rio, ma a Tokyo aveva dovuto accontentarsi dell'argento, sfidato dal talento di Hong Kong, Cheung Ka Long. Desiderava ardentemente un'altra chance olimpica, ma dopo aver consultato diversi specialisti, ha dovuto arrendersi all'evidenza.
Il fiorettista vive a roma con la fidanzata Alice Volpi, una dei talenti più importanti del fioretto femminile. I due si sono recentemente trasferiti da Monte Porzio a una casa più vicina all'Università di Tor Vergata, dove Garozzo lavora già come medico dopo essersi laureato con lode in Medicina e Chirurgia. "Guardando al futuro", scrive Garozzo, che ha dedicato tutta la sua vita alla scherma e allo studio, "avevo già deciso da tempo di dedicare la mia vita professionale alla medicina, e ora questo obiettivo è ancora più chiaro: studiare e sensibilizzare sulle condizioni cardiologiche, spesso trascurate, che possono colpire gli atleti. La mia esperienza personale mi ha insegnato quanto sia importante aumentare la consapevolezza su queste problematiche per garantire una migliore prevenzione e gestione degli atleti di tutti i livelli. Mi rendo conto di essere l'uomo più fortunato che conosca. Ho realizzato i miei sogni sportivi, ho viaggiato in tutto il mondo con amici straordinari e ho trovato la mia migliore amica e compagna di vita sulle pedane di scherma". Il ringraziamento è stato rivolto soprattutto al suo maestro Fabio Galli.
Importanti sono state le parole del presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi dopo l'annuncio del suo ritiro.