Da oltre un mese, il caso Puglia occupa le prime pagine della cronaca politica. Da quando il Ministero dell’Interno Matteo Piantedosi ha deciso di mandare gli ispettori prefettizi a Bari per verificare eventuali inquinamenti mafiosi nel Comune amministrato da Antonio Decaro, le polemiche sono all'ordine del giorno. L’ultima è di solo un paio di giorni fa, quando Michele Emiliano, il governatore della Puglia, ha dovuto chiarire che, sebbene intenda riferire davanti alla Commissione parlamentare Antimafia, non voleva che la data dell’audizione fosse eccessivamente prossima al consiglio regionale che, con un voto di fiducia, dovrà sancire il futuro politico suo e della sua giunta. Quest’ultimo è in calendario il 7 maggio. L’audizione presso la Commissione, invece, in un primo momento il 2: proprio oggi è arrivata la notizia del suo slittamento.
La commissione parlamentare Antimafia, in seguito alle polemiche dei giorni scorsi, ha sconvocato la seduta prevista per domani, giovedì 2 maggio, nella quale era prevista l'audizione del Governatore della Puglia, Michele Emiliano. A darne notizia è il sito della Camera, dove si legge che la seduta "non avrà luogo".
Ma perché Emiliano può dirsi soddisfatto della decisione della Commissione parlamentare Antimafia di rinviare la sua audizione? Due giorni fa, il Governatore pugliese ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Chiara Colosimo per comunicare la sua "indisponibilità" per l'audizione fissata il 2 maggio. Questo, facendo riferimento a un "legittimo impedimento".
Il presidente della giunta regionale, nel dettaglio, aveva spiegato:
Ma non solo: Emiliano, nella stessa lettera, aveva aggiunto: