Vittorio Sgarbi, 72 anni mercoledì prossimo, dopo la vicenda dell’Antitrust che, lo scorso febbraio, gli ha imposto le dimissioni da sottosegretario alla cultura, ora è pronto a tornare nell’agone politico grazie alla candidatura alle europee offertagli da Fratelli d'Italia. In una intervista esclusiva che ha concesso a Tag24, parla del suo rapporto con Giorgia Meloni, di come è nata la sua candidatura per l’europarlamento (un ruolo che ha già ricoperto nel 1999), della richiesta di Fratelli d’Italia cui dovrà tener fede in questa campagna elettorale, dei personaggi-copertina di questa tornata elettorale (il Generale Vannacci e Ilaria Salis), e anche del caso Franco Di Mare, la qual cosa gli consente di svelare i particolari del sistema Rai e di pungere i suoi avversari per antonomasia, i Cinque Stelle.
Elezioni Europee 2024, la prima intervista del candidato Vittorio Sgarbi: "Io, l'unico conosciuto di Fdi al Sud"
Il Vittorio Sgarbi show si svolge nel salotto della sua casa museo di Roma. Al microfono di Michele Lilla di Tag24, inizia con lo spiegare come si è sviluppato il suo rapporto con la premier Giorgia Meloni. E, di conseguenza, come è maturata la sua candidatura tra le fila di Fratelli d’Italia che ieri, tra l’altro, tanto ha fatto infuriare i Cinque Stelle:
Io ho iniziato a fare politica quando la Meloni era una bambina, sempre con un profilo da indipendente. Una volta, quando il partito della premier era al 3%, venne qui a casa mia e io le consigliai di aggiungere al nome 'Fratelli d’Italia' anche un riferimento al Rinascimento. Non mi diede ascolto, ma dovevo insistere di più: avrei potuto avere per lei un ruolo come poi l’ha avuto Crosetto.
Ma come è nata la candidatura di Sgarbi alle europee tra le fila di Fratelli d’Italia?
Io sono stato travolto da una indagine dell’Antitrust nata da una lettera anonima, in pratica sono stato travolto da un paradosso. Dopodiché, io non ho chiesto niente. Avrei potuto fare l’assessore alla cultura in Sicilia, in Piemonte o in Basilicata. O, ancora, andare alla direzione di qualche museo. Ma poi c’erano le elezioni europee. E io ho dato per queste la disponibilità. Ho detto alla Meloni di parlarne con Donzelli. Quando poi la cosa ha preso piede, ne ho discusso anche con La Russa. E anche lui si è detto convinto di questa decisione.
Cosa ha chiesto Fratelli d'Italia a Sgarbi quando l'ha inserito nella lista dei candidati
Sta di fatto che Vittorio Sgarbi, nella prima intervista da candidato alle prossime elezioni europee rilasciata a Tag24, svela anche ciò che Fratelli d’Italia gli ha chiesto nel momento in cui l’ha messo in lista:
C'è stata la richiesta che io non faccia troppe azioni contro qualcuno, tanto meno, a ragione, contro quelli del Governo e contro il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano con il quale ho avuto un conflitto di principio. Ma io, in realtà, nemmeno lo penso perchè la colpa delle mie dimissioni non è sua.
Sgarbi, quindi, crede di essere l’uomo giusto al posto giusto:
Tra i candidati della circoscrizione Sud di Fratelli d’Italia, l’unico che le persone conoscono sono io. E io vorrò fare di quelle regioni una nuova Magna Grecia.
Sgarbi: "Vannacci parla di armi, io di arti. La Salis? Doveva candidarla Forza Italia"
Tag24 chiede a Vittorio Sgarbi anche se il Generale Vannacci, candidato per la Lega al Sud, non rischi di oscurarlo. La risposta del critico d'arte, però, arriva subito:
Vannacci parla di armi, io di arti. Ci occuperemo di temi diversi. Ma trovo la sua candidatura comunque giusta. Come giusta trovo la candidatura di Ilaria Salis. Anzi, credo che Forza Italia avrebbe dovuto candidarla, non una formazione che rischia di non raggiungere la soglia del 4%. Dopo la vicenda Berlusconi e le sue battaglie garantiste, Forza Italia poteva dimostrarsi un partito aperto. Ma, al contrario, non ha chiamato nemmeno me…
Sgarbi e il caso di Franco Di Mare: "In Rai si è affidato ai Cinque Stelle che non l'hanno tutelato"
L’ultima stilettata di Vittorio Sgarbi candidato con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni europee è dedicata ai "carissimi avversari" del Movimento 5 Stelle. E viene scoccata parlando del caso di Franco Di Mare, il giornalista che ha accusato la Rai di non essere stato tutelato dopo una grave malattia che l’avrebbe colpito mentre era inviato di guerra:
Di Mare è un mio amico, ma, da quello che so, in Rai si era affidato al Movimento Cinque Stelle. Quindi, per come funziona quell'azienda, è stata quella parte politica a non tutelarlo.
Vittorio Sgarbi dopo candidatura alle elezioni europee per FDI: La politica è la mia vita (youtube.com)