Il Giro d'Italia 2024 è sempre più nelle mani di Tadej Pogacar: il corridore sloveno ha infatti vinto in maglia rosa anche la Spoleto-Prati di Tivo, ottava tappa della corsa rosa, conquistando così il suo terzo successo su otto frazioni fino ad oggi disputate, il secondo consecutivo dopo la cronometro di Perugia di ieri. Un bottino impressionante per il corridore della UAE Team Emirates: anche in una giornata che, tutto sommato, poteva essere tranquilla, con la grande fuga che ha preso il largo nelle fasi iniziali della corsa, la formazione degli Emirati Arabi ha fatto il bello e il cattivo tempo.
La giornata è stata animata da una fuga di 14 uomini: Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Alessandro Verre (Arkéa – B&B Hotels), Henok Mulubrhan (Astana Qazaqstan Team), Simon Geschke (Cofidis), Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost), Nairo Quintana (Movistar Team), Pelayo Sánchez (Movistar Team), Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team) e Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè).
All'inizio l'idea generale che si era diffusa riguardava la possibilità che la fuga potesse andare in porto e che uno di questi corridori si sarebbe giocato il successo sulla salita di Prati di Tivo. Invece, la UAE Team Emirates ha controllato la corsa con l'ennesimo grande lavoro di squadra, evitando di far prendere troppi minuti ai tanti fuggitivi. Nel finale, Rafal Majka ha dettato il ritmo per il proprio capitano Tadej Pogacar sulla salita finale di Prati di Tivo, a dimostrazione che in questo Giro d'Italia tutta la squadra dello sloveno è davvero in grande condizione. Alla fine, Pogacar non ha attaccato subito, ma è rimasto sulla difensiva: a due chilometri dalla vetta, Antonio Tiberi è stato l'unico che ha provato a metterlo in difficoltà, lanciandosi in un attacco replicato poi qualche metro più avanti: da dietro, però, Rafal Majka è riuscito a rientrare e a lanciare la volata in salita al proprio leader, che ha così vinto in questo arrivo in salita dove si era già imposto alla Tirreno-Adriatico del 2021.
Daniel Martinez e Ben O'Connor chiudono alle spalle del vincitore, mentre Antonio Tiberi ottiene la quarta posizione di tappa, salendo così al sesto posto in classifica generale. Il primo obiettivo del corridore laziale, a questo punto, potrebbe essere la maglia bianca di miglior giovane, visto che attualmente si trova a 21 secondi di ritardo da Cian Uijtdebroeks, corridore della Visma-Lease a Bike, che attualmente è in possesso della maglia. Il discorso per la maglia rosa, invece, non è chiuso ma sembra essere davvero difficile da riaprire per tutti: Tadej Pogacar, ad oggi, ha vinto tre tappe su otto in questa edizione del Giro d'Italia, veste la maglia rosa dal termine della seconda tappa con arrivo in salita a Oropa e sembra davvero avere più di una marcia in più rispetto alla concorrenza.
Tra l'altro, bisogna anche sottolineare che proprio la frazione di Oropa è stato un brutto momento per Antonio Tiberi: il laziale, in quella circostanza, perse circa due minuti e mezzo da Tadej Pogacar in quanto è stato prima vittima di una foratura a inizio salita, poi la sua seconda bici ha avuto un guasto proprio quando stava cercando disperatamente di rimontare. Difficile dire come sarebbe andata senza quel problema, ma di sicuro, ad oggi, Tiberi è l'unico che ha dimostrato di avere il coraggio e le gambe buone per cercare di attaccare la maglia rosa. Domani si chiude la prima settimana del Giro d'Italia con la tappa Avezzano-Napoli.