Dopo l'incidente in elicottero in molti si chiedono cosa succederà in Iran se Raisi è morto? Il Presidente in carica della Repubblica Islamica risoluta attualmente ancora scomparso. Le unità di soccorso stanno cercando con estrema difficoltà di raggiungere il posto dell'incidente, nella foresta di Dizmar, vicino alla città di Varzaghan, in Azerbaigian.
Il mondo si divide tra chi è preoccupato per la vita del braccio destro dell'ayatollah Khamenei e chi, all'opposto, festeggia e spera nella sua dipartita. Ma cosa potrebbe accadere in Iran?
Se il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, dopo le incessanti operazioni di ricerca, risultasse morto per via dell'incidente che ha coinvolto il suo elicottero il 19 maggio 2024, cosa succederebbe in Iran? Secondo quanto previsto dalla legge, il suo ruolo nell'immediato sarebbe trasferito al primo vicepresidente esecutivo, Mohammad Mokhber.
Una prassi espressa a livello legislativo, secondo quanto è previsto dall'articolo 131 della Costituzione della Repubblica Islamica. La nomina del nuovo Presidente dovrebbe però in primo luogo ricevere la conferma della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, in possesso dell'ultima parola su ogni decisione che riguarda lo Stato.
Un consiglio speciale composto dal primo vicepresidente, dal presidente della Camera (attualmente Mohammad Bagher Ghalibaf) e dal capo della magistratura (ora Gholam-Hossein Mohseni-Ejei), avrà il compito di correre all'organizzazione delle elezioni per nominare il nuovo presidente, entro un tempo massimo di cinquanta giorni. L'ayatollah Khamenei tuttavia ha la facoltà di chiedere al consiglio che sia nominato un successore senza arrivare alle urne, così da evitare una fase transitoria.
Gli analisti ad oggi puntano su Ghalibaf, l'ex sindaco di Teheran ed ex generale dei Guardiani della Rivoluzione, come possibile figura nominata dall'ayatollah. Da tempo gode dei favori di Khamenei e aspira alla presidenza. Raisi è stato eletto presidente nel 2021 e le prossime elezioni sono per ora previste nel 2025.