Il redditometro crea scompiglio nella maggioranza e l'opposizione smaschera le divisioni del governo, con Elly Schlein all'attacco dell'esecutivo su più fronti. Intervenuta alla Cna di Roma, la segretaria del Pd ha denunciato la politica edilizia fatta solo di condoni e la costante messa in discussione della legge sull'aborto, senza risparmiare un affondo anche all'alleato Giuseppe Conte...
Sta facendo danni notevoli e inaspettati al governo il decreto sul redditometro, pubblicato un po' a sorpresa in Gazzetta Ufficiale il 20 maggio, e accolto da una serie di polemiche e malumori più o meno velati da Forza Italia e Lega.
Mentre Giorgia Meloni prova a correre ai ripari, l'opposizione guarda allo 'spettacolo' e passa all'attacco.
Lo fa la segretaria del Partito democratico Elly Schlein che, a margine del 'Faccia a faccia' alla Cna di Roma, denuncia l'instabilità e la fragilità dell'esecutivo.
Schlein passa, quindi, all'attacco, colpendo alcuni obiettivi precisi dell'azione governativa di questi mesi. A partire dalla politica edilizia, che giudica fallimentare. La segretaria fotografa, infatti, i rincari negli affitti - giunti tra il +30% e il +40% - che impedisce a studentesse e studenti di lasciare le case di famiglia per studiare.
A fronte di tutto ciò, accusa l'esponente dem, il governo "ha cancellato un fondo per gli affitti" e ha risposto con l'ennesimo condono, definito dalla Schlein una "marchetta elettorale".
Altro nervo scoperto e terreno di scontro feroce con l'esecutivo è la legge 194 che tutela il diritto all'aborto. La Schlein accusa il governo di frapporre sempre più ostacoli all'autodeterminazione della donna sul proprio corpo, attraverso provvedimenti che, senza abolire la legge, la rendono inapplicabile.
Proprio per queste posizioni, il Pd ha scelto di porre quello che Schlein definisce un "diritto fondamentale" al centro della campagna elettorale per le Elezioni europee 2024.
Ma Schlein ne ha anche per gli alleati.
Le viene chiesto un commento, infatti, sul mancato confronto tv con Giorgia Meloni, sottolineando come il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, avesse contestato l'esclusione degli altri leader di partito, salvo poi rifiutare, insieme ad altri, un confronto allargato a tutte le forze politiche.
Evidentemente stanca del costante 'fuoco amico' proveniente dai Cinquestelle, la segretaria dem contrattacca senza troppi giri di parole.
Infine, Schlein saluta con favore l'annuncio arrivato nelle ultime ore del riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Spagna di Pedro Sanchez, dell'Irlanda e della Norvegia. Un passo che si aspetta anche dall'Unione europea, come il Pd chiede da tempo per favorire il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.