"Pastiglie" è il nuovo singolo di L’Aura (ADA Music Italy) che ha un videoclip scritto e diretto da Jamie Robert Othieno. Il video racconta attraverso le immagini il senso di inadeguatezza e vulnerabilità dell’individuo. In contrasto con il sound pop della canzone, il video regala una riflessione sulla società contemporanea e la fallibilità dell’essere umano.
Tag24 ha contattato telefonicamente L'Aura per parlare di questo ritorno dopo sette anni di assenza.
Come mai hai deciso di tornare con un brano come "Pastiglie?"
Di tutta una serie di brani che avevo scritto, questo era quello che mi piaceva di più, in maniera molto semplice. Ha delle caratteristiche un po' contrastanti che poi è il mio gusto musicale, perché mi piace vivere di contrasti. Mi piace l'idea che il testo sia molto ironico, ma che poi dietro questa apparente leggerezza ci siano altre cose, più profonde e dark diciamo. Io ho sempre avuto un po' questi due lati, di luce e ombra, dove da una parte ci sono io più allegra, più solare, dall'altra quella super dark. "Pastiglie" ha un ritornello molto orecchiabile. Con questo brano sono ripartita dopo un periodo in cui mi sono bloccata sotto tanti punti di vista. Ero spiaggiata come una balena alla deriva.
Anche la pandemia ha influito su questo stop?
Già prima non ero proprio in forma, ma proprio durante il periodo della pandemia mi sono incagliata, diciamo. Il Covid ha significato tanti stop per tante persone e in tanti modi diversi. Ha fatto esplodere tutta una serie di cose che erano latenti, poi con l'aiuto della famiglia, della terapia, dei farmaci, dei musicisti, ho superato questa fase. Io ho sempre fatto molta fatica a chiedere aiuto, ma ad un certo punto il meccanismo si è rotto e da sola non potevo più farcela.
Dal videoclip si intuisce questa vulnerabilità...
Semplicemente mi sono chiesta cosa avrei potuto fare per raccontare quello che ho vissuto nel profondo e l'immagine che mi è venuta in mente è stata proprio quella relativa al Covid. Io sono già una persona solitaria, ma in quel periodo tutto si è amplificato. La mia generazione ha vissuto quel periodo come una sorta di cambiamento: prima eravamo tutti in giro a vederci e poi eravamo tutti a casa a lavorare. Ho voluto rappresentare una solitudine non solo fisica, ma soprattutto psicologica. Non siamo abituati ad essere h24, 7 giorni su 7 sempre disponibili, ma in realtà questa è una aspettativa che gli altri hanno su di noi. Un aspetto crudele della società.
Hai sicuramente altri brani in cantiere, ma farai uscire un singolo dopo l'altro oppure pubblicherai un album?
Al momento non lo so. Di sicuro usciranno degli altri brani, non so con quale scadenza, non so con quale modalità. Il mio lavoro di scrittura non si ferma mai, però rispetto al passato non faccio dei programmi a lungo termine. Mi concentro sul presente e mi vivo l'attimo.
Qualche mese fa hai interpretato "Girls Just Want To Have Fun" per il film "The Cage – Nella gabbia": era una canzone che già amavi?
Ovviamente sì. Cyndi Lauper è una di quelle musiciste con un animo profondamente artistico, con una visione sempre orientata verso la qualità musicale e non verso le cose commerciali. Io sono la prima ad amare le canzoni pop, però mi è sempre piaciuta l'idea di mantenere la mia personalità, la firma un po' dark di cui parlavamo prima. La ammiro molto e nel mio piccolo spero di aver sempre portato avanti la qualità invece della quantità. Cyndi Lauper è super iconica e ha fatto delle cose che io amo alla follia.
Per rimanere in tema diciamo cinematografico, per quale film del passato avresti voluto scrivere la colonna sonora?
Davvero tanti, così su due piedi ti direi Il Signore degli Anelli. Sia il libro che che il film sono nel mio cuore, perché mi piace il fantasy. Una delle mie cantanti preferite è Emiliana Torrini che è anche la voce di uno degli episodi del Signore degli Anelli. Far parte di un'operazione di quel tipo, di qualità, sarebbe stato proprio il mio il mio sogno.
Ho visto su Instagram che hai seguito la finale dell'Eurovision Song Contest: chi ti è piaciuto?
Chiaramente l'Eurovision è una cosa che si guarda per lo spettacolo che è proprio fatto in quel modo lì, strutturato in quel modo lì e quindi è divertente. Ovviamente mi è piaciuta un sacco Angelina Mango, ho apprezzato tantissimo la sua performance. Insieme a lei mi è piaciuta anche la cantante della Grecia.
Ti piacerebbe tornare sul palco del Festival di Sanremo?
Certo, penso che sia un obiettivo che qualsiasi cantante abbia, me compresa. Ormai è l'evento musicale per eccellenza in Italia. Sarebbe solo un onore, ovvio.
Quest'estate ci sono concerti in vista?
In questo momento no, anche perché sto cercando di capire che cosa voglio fare. Sicuramente cambierà qualcosa dal punto di vista del live. Suonerò ancora il piano perché è il mio strumento e perché mi ha accompagnato nella scrittura di tutte le canzoni. Questi live però saranno strutturati in maniera molto diversa rispetto agli ultimi anni.
Ph. Imad Skhairi