Il Napoli è fuori dalle coppe europee dopo 14 anni consecutivi di qualificazioni in Champions ed Europa League: con il pareggio contro il Lecce sfuma definitivamente ogni speranza e si chiude un'annata da dimenticare per gli azzurri.
Al Maradona il Lecce non fa sconti anche nell'ultima partita di campionato e ferma il Napoli in un pareggio, così gli azzurri mancano anche la qualificazione alla Conference League e sono fuori dalle coppe dopo 14 anni.
Si conclude tra i fischi un'annata che doveva lanciare il Napoli verso la conferma dopo la vittoria di uno Scudetto storico, vinto 33 anni dopo l'ultimo, e invece manifesta incertezze e confusione che hanno impedito agli azzurri non soltanto di confermarsi ma di trovare la via dell'Europa.
La mancata qualificazione diventa un danno non soltanto psicologico e morale per una squadra che a livello tecnico avrebbe potuto combattere per una posizione nettamente più alta in classifica e che avrebbe meritato di più, ma evidenzia delle problematiche societarie che non possono essere più ignorate.
Partendo dalla necessità di trovare un leader che dopo Spalletti guidi la squadra verso una maggiore e consolidata strada. I due cambi in corsa, prima Mazzarri per Garcia e poi Calzona per il tecnico toscano, hanno soltanto sbandato ancora di più i giocatori che si sono visti senza punti di riferimento.
L'addio di Giuntoli, inoltre, ha creato un vuoto di potere non indifferente che verrà colmato soltanto da quest'estate con l'arrivo di Giovanni Manna dalla Juventus. Mancato un Direttore Sportivo non era imprevedibile che non ci fosse un piano tecnico-tattico che assicurasse non soltanto il progetto ma anche nuovi innesti per migliorare la rosa.
Senza punti di riferimento il Napoli si è smarrito in fretta per poi sgretolarsi definitivamente all'addio di Garcia per mano del presidente De Laurentiis, anche lui influenzato da una serie di circostanze e poco lucido nelle scelte.
Così è stato inevitabile il declino sempre più evidente dei partenopei che hanno dovuto rinunciare prima al sogno di una qualificazione in Champions, poi in Europa League e infine in Conference con quest'ultimo pareggio contro il Lecce.
Una partita, quella contro i pugliesi, dal gusto fortemente amaro non soltanto per l'addio alle coppe europee e per la conclusione di una stagione solamente da dimenticare ma anche per la forte critica al capitano Di Lorenzo.
Nei giorni passati il terzino azzurro ha comunicato alla società di non voler proseguire il suo contratto al Napoli, un messaggio recapito dal suo agente che però è stato presto divulgato diventando presto una notizia che ha spiazzato tutto l'ambiente.
Una volontà, quella di Di Lorenzo, nata dalle forti delusioni vissute durante l'annata storta e che ha portato al probabile divorzio anticipato tra il capitano e la sua squadra nonostante l'amore del calciatore verso la maglia azzurra e la città stessa.
A creare una crepa forte tra lui e il Napoli non soltanto il calo di prestazioni e una stagione sottotono ma soprattutto l'atteggiamento di aspra critica nei suoi confronti rivolto dai tifosi che non hanno mai mancato di caricarlo di aspettative.
Esemplare la bordata di fischi e di critiche ricevute dai tifosi presenti allo stadio Maradona proprio in quella che potrebbe essere la sua ultima partita in azzurro, con il Lecce, quando è stato richiamato da Calzona per un cambio.
Un atteggiamento che ha ferito fortemente il calciatore e che potrebbe influire sulla probabilità della sua partenza nonostante il rinnovo fresco arrivato meno di un anno fa e la fine di un contratto prevista verso il 2028.