Incredibile ma vero, l'Empoli si salva in extremis, battendo la Roma per 2 a 1 e realizzando il gol che vale la Serie A al 93esimo minuto, quando ormai le speranze sembravano perse. In contemporanea l'Udinese vince al Benito Stripe contro il Frsoinone, che aveva due risultati utili su tre, e condanna i ciociari al baratro della B. Un successo insperato, a un certo punto della stagione per il club toscano, che ha un nome e un cognome: Davide Nicola. Il mister dei miracoli lo ha fatto ancora. Ha preso una squadra che sembrava già condannata alla retrocessione e gli ha ridato vita. Per commentare la salvezza dell'Empoli di Nicola, che resta così in Serie A, condannando alla B il Frosinone di mister Di Francesco, il presidente Corsi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Davide Nicola ce l'ha fatta ancora una volta. Quando le speranze erano ormai ridotte al lumicino, i toscani hanno intravisto un bralume di luce in fondo al tunnel. Il mister ha preso in mano l'Empoli quando sembrava praticamente spacciato, e ha realizzato la magia, salvando il club all'ultimo secondo possibile in Serie A. Il presidente Corsi lo ha scelto apposta. Aveva già realizzato imprese simili quando allenava il Crotone, poi il Genoa e il Torino e aveva fatto una cavalcata straordinaria in rimonta con la Salernitana. Ieri, battendo la Roma, l'allenatore dei miracoli scrive una nuova pagina di storia e ottiene anche il rinnovo di contratto. Per commentare la salvezza dell'Empoli di Nicola, che resta così in Serie A, condannando alla B il Frosinone di mister Di Francesco, il presidente Corsi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il suo Empoli si salva dopo una serata al cardiopalma. Ci racconta le sue emozioni e l'avvicinamento alla partita?
"E' stata una cosa indescrivibile, anche perchè io ero fra quelli meno ottimisti. Per fortuna non sono stato troppo a contatto con la squadra e li ho lasciati lavorare serenamente con il mister in questa settimana. Nicola traspare sempre positività e la squadra si è espressa di conseguenza. Hanno preparato la sfida con la Roma da mercoledì, con la concentrazione giusta".
Bisognava guardare con attenzione anche al risultato tra Frosinone e Udinese. Questa cosa vi ha condizionato?
"Noi non eravamo nelle condizioni di guardare i nostri avversari. Perdendo eravamo retrocessi e quindi non potevamo far altro che pensare a noi e provare a vincere. Tutto l'ambiente l'ha preparata nle miglior modo possibile. Ieri abbiamo ospitato 3000 tifosi della Roma, quando mi sarei potuto limitare ai circa 800mila, che sono il 5% della capienza dello stadio. Abbiamo mostrato la dovuta sensibilità sportiva di sensibilità, ma purtroppo una parte dei tifosi dell'Empoli sono rimasti fuori. Questo è l'unico rammarico. Mi auguro che l'affetto che abbiamo sentito ieri ci possa accompagnare anche in futuro, con uno stadio sempre all'altezza".
Nicola non è certo nuovo a questo genere di imprese, quanto è stato importante puntare su un tecnico simile?
"Decisivo assolutamente. Se andiamo a guardare i numeri, in tutto l'anno, siamo stati sempre tra le ultime in Europa per gol realizzati. Da quando è arrivato lui invece siamo la quinta o la sesta difesa del campionato e forse l'unidcesimo attacco. La stagione va letta tutta. Se ci trovavamo in quella situazione non era certo colpa degli allenatori precedenti, Zanetti e Andreazzoli, perchè sono tecnici importanti da ogni punto di vista e noi li conosciamo in modo approfondito. C'era però una situazione tecnica che ha portato a quei risultati lì. Mi sento di dire che è giusto guardare a noi e a ciò che non si è fatto in modo adeguato, piuttosto che a tutto il resto".
Presidente ieri l'hanno ripresa in un'esultanza molto accesa, diciamo così. Ce l'aveva con gli arbitri, come stiamo sentendo?
"No, non ce l'ho assolutamente con gli arbitri. Sicuramente è stata una stagione difficile da questo punto di vista e non mancherà occasione per approfondire la questione, perchè è giusto farlo. Però ce l'avevo con il Diavolo che quest'anno ci ha messo lo zampino in maniera inequivolcabile. Non ci era mai successo nella nostra esperienza in Serie A. Ho invocato il Signore, che spesso si è distratto, ma qualche volta ci ha messo mano. Qualcuno sabato è andato dalla Madonna di Loreto e tra una cosa e l'altra, per chi è credete e ha fede, ci hanno aiutato. C'è stata giustizia divina, diciamo così".
Incredbilmente retrocede il Frosinone, che aveva due risultati utili su tre. Che ne pensa?
"Mi dispiace molto, soprattutto per il presidente Stirpe e per l'allenatore che è una persona con cui continuo ad avere rapporti e che sento ogni tanto. Eusebio Di Francesco ha esordito in Serie A con l'Empoli quando aveva appena 17 anni. E anche suo figlio Francesco, che è un ragazzo speciale, ha giocato con noi. Mi dispiace davvero tanto per loro. Sono molto dispiaciuto anche per il presidente Stirpe è una persona squisita, patrimonio del nostra calcio. Come lui ce ne sono davvero pochi. Parliamo tra l'altro di una squadra che ha fatto giocare tanti giovani e soprattutto tanti italiani. La permanenza in Serie A se la sarebbero meritata già solo con questa considerazione".