Il countdown è già iniziato e a Firenze sale la febbre per la finale di Conference League in programma mercoledì sera. La squadra di Italiano dovrà affrontare ad Atene l'Olympiacos, per i 90 minuti più importanti di tutta la stagione. Il mister vuole chiudere la sua esperienza viola con un trofeo e per farlo servirà la partita perfetta. Dopo aver sfiorato la Coppa un anno fa, adesso i toscani non possono assolutamente sbagliare. Per commentare la finale di Conference che attende la Fiorentina, Michele Serena, ex difensore viola, che ha militato a Firenze per 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Dopo aver battuto il Cagliari all'ultimo secondo, nell'anticipo dell'ultima gironata di campionato, adesso la Fiorentina si prapara per vivere la partita più importante di tutta la stagione. Per il secondo anno consecutivo la viola è arrivata in finale di Conference League, ma questa volta vuole scrivere una storia completamente diversa a quella di 12 mesi fa contro il West Ham. Ad Atene incontrerà l'Olympiacos e in città la tensione è già palpabile. Appuntamento fissato per mercoledì sera, con fischio di inizio alle 20.45. Oggi la squadra è già partita per raggiungere la Grecia e domani Italiano guiderà l'ultimo allenamento e scioglierà ogni dubbio di formazione. Per commentare la finale di Conference che attende la Fiorentina, Michele Serena, ex calciatore che ha vestito la maglia viola per 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
È passato qualche giorno dall'ultima giornata di campionato, ma come hai visto la Fiorentina contro il Cagliari?
"Li ho visti molto bene dal punto di vista fisico, ed è stata una sorta di preparazione rispetto alla gara che conta di più e che è in programma mercoledì sera. Era giusto così perché, affrontando le gare seriamente, ci si prepara meglio in vista di una finale".
Lo scorso anno la Fiorentina ne ha fatte due di finali, senza riuscire a vincere neanche un trofeo. Ora con l'Olympiakos si giocherà il tutto per tutto, ti aspetti che l'esperienza abbia insegnato qualcosa alla Viola?
"Lo spero, e soprattutto mi aspetto un tipo di approccio differente rispetto all'anno scorso. Credo che vedremo meno nervosismo, perché adesso sanno a cosa andranno incontro e non è più una novità. Mi auguro che possa anche finire in maniera diversa rispetto alla finale contro il West Ham. Ci saranno però delle problematiche, soprattutto dal punto di vista ambientale".
Pensi che l'Olympiacos sia favorita, visto che si giocherà ad Atene?
"Non credo che sia favorita, ma è innegabile che giocheranno praticamente in casa. Sicuramente ci sarà più tifo a favore loro, piuttosto che per la viola, ma banalmente è anche una questione logistica. Penso però che, alla lunga, siano molto più importanti i valori tecnici che ogni squadra metterà in campo".
Da parte di Italiano ti aspetti qualche sorpresa?
"Non più di tanto. Credo che abbia avuto modo di monitorare al massimo la squadra e metterà in campo la formazione migliore, e sceglierà chi gli offrirà più garanzie sia a livello fisico che mentale. Ogni dettaglio conterà molto e non mi aspetto nessun tipo di stravolgimento".
Italiano ha già salutato il club, e ha già annunciato che andrà via. Questo può dare alla squadra una motivazione in più?
"Che Italiano andrà via ormai lo sappiamo da almeno un paio di mesi e nonostante questo la Fiorentina si è giocata ogni partita al massimo. Non credo che questo inciderà particolarmente, anzi, dal punto di vista delle motivazioni potrebbe far dare a questa squadra qualcosa in più. L'allenatore vorrà salutare alzando al cielo un trofeo. Spero vivamente che riescano a farlo".
Se la Fiorentina dovesse vincere la Conference, lascerebbe il posto al Torino e per l'Italia sarebbe un'annata straordinaria. La viola ci pensa?
"Penso che siano discorsi che la Fiorentina non farà mai in questi giorni. Giustamente devono essere orientati e concentrati soltanto verso la Coppa, tutto il resto non fa la differenza. Bisogna imparare dall'Atalanta, che anche ieri, dopo aver vinto l'Europa League, si è giocata la partita al massimo".
Italiano quindi è pronto a salutare, ma chi ti piacerebbe al suo posto?
"Sinceramente non lo so, di nomi se ne fanno tanti. Mi piacerebbe sicuramente che la Fiorentina potesse scegliere un italiano, non di nome ma di fatto. Siamo invasi di stranieri, anche a livello di panchina, in Serie A. Nulla togliere a loro, ma qui abbiamo un'ottima scuola, da cui vengono fuori costantemente molti allenatori bravi. Palladino è un profilo che ha già salutato Monza e credo che abbia già in mano qualcosa. Potrebbe assolutamente essere un indiziato".