01 Jun, 2024 - 14:22

Elezioni presidenziali in Islanda 2024, favorita l'ex premier Jakobsdottir sull'imprenditrice Tomasdottir: "È il confronto più aperto dal 1980 ad oggi"

Elezioni presidenziali in Islanda 2024, favorita l'ex premier Jakobsdottir sull'imprenditrice Tomasdottir: "È il confronto più aperto dal 1980 ad oggi"

L'Islanda va alle urne per le elezioni presidenziali del 1 giugno 2024. Oltre 276mila persone saranno chiamate a scegliere il nuovo presidente: tutto lascia pensare che sarà l'ex primo ministro ecologista Jakobsdottir a prendere il posto di Gudni Jóhannesson che ha detto di non ambire ad un terzo mandato.

La sfida tuttavia resta aperta: ad affrontare l'ex premier c'è l'imprenditrice Halla Tomasdottir, già candidata alle elezioni del 2016. Il confronto è stato definito dalla tv nazionale come il più interessante dal 1980 ad oggi.

Elezioni presidenziali in Islanda 2024

Circa 267mila elettori islandesi voteranno per eleggere il nuovo presidente. Favorita nei sondaggi è l'ex premier Jatrin Jakobsdottir contro l'imprenditrice e un'esperta di energia e ambiente Tomasdottir. In tutto sono dodici i candidati alla successione di Guoni Johannesson che ha deciso di non ricandidarsi.

Le urne restano aperte fra le 9 e le 22, ora locale. Lo spoglio inizierà subito ma con ogni probabilità terminerà domani. Jakobsdottir domina le intenzioni di voto nella capitale Reykjavik e può ottenere il 25,6% in tutta l'isola, Tomasdottir la segue con il 23,9%. Al terzo posto ci sarebbe Logadottir, direttrice generale dell'Autorità nazionale per l'energia islandese con il 18,9%.

Un testa a testa per nulla scontato

Si tratta dell'elezione più combattuta dal 1980, in quel caso l'ex premier Finnbogadottir - oggi 94enne - fu eletta prima presidente donna nella storia dell'Islanda con un margine del 1,5% sul suo principale concorrente. Dalla sua Jakobsdottir ha dovuto affrontare sfide importanti per la storia dell'Islanda come la pandemia e la comparsa di una fessura vulcanica sulla penisola di Reykjanes.

Al centro dei dibattiti ci sono i due conflitti in corso. Jakobsdottir vorrebbe inviare armi all'Ucraina mentre le sue avversarie preferirebbero trovare alternative alla fine del conflitto. Per quanto riguarda Gaza, Jakobsdottir ritiene che gli attacchi di Israele violino i diritti umani.

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Francesco Fatone
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