Hollywood taglia le scene di sesso per non offendere la Cina? Si scrive così ma si legge che le vendite dei biglietti cinesi ora superano quelle degli Stati Uniti, rendendo lo stato comunista il mercato di incassi numero uno al mondo. In pratica, dietro a questa puritana inversione di marcia artistica, c'è la voglia non solo di invadere una fetta di mercato ghiotta e importante ma anche di assecondarla al punto che le sue regole vengano messe davanti a quelle a stelle e strisce e, ancor più, a quelle europee. Ecco, secondo il The Sun che ne scrive, come si è arrivati a questo punto e chi aveva preconizzato un simile scenario.
Non voler offendere la sensibilità di un pubblico sarebbe anche qualcosa di lodevole. La verità, però, spesso è meno elevata di quel che sembra e, anche in questo caso, mal cela una logica di marketing piuttosto lineare. Le cifre dei box-office dimostrano che la metà dei 250 film di maggior incasso dell’anno scorso, il 2023, non mostrano assolutamente alcuna scena di chiaro contatto sessuale. E si tratta di un dato crollato del 70% del 2000. Vent'anni fa, per dirla semplicemente, venivano mostrati attori mentre facevano sesso. Nulla a che fare con la pornografia ma non ci si tirava indietro da scene di nudità e di riproduzione di situazioni intime.
Se è vero che sono finiti i giorni in cui potevamo divertirci guardando quelli che molti considerano gli atti umani più naturali e divertenti ricreati sul grande schermo, c'è da capirne la ragione. Là dove si guadagno i soldi tutto ciò non è gradito per cui è conveniente non perseguire più questa strada. Ma forse, spiega sempre l'interessante articolo uscito sul The Sun, Hollywood taglia le scene di sesso anche per andare dietro alla nuova generazione Z. Un recente studio condotto su 1.500 giovani sotto i 24 anni, infatti, ha evidenziato che i ragazzi preferiscono guardare storie di amicizie platoniche piuttosto che romantiche e il 47,5% di loro ritiene che il sesso non sia necessario nei film o in tv.
E pensare che tutto questo qualcuno lo aveva già previsto. Si tratta dello storico attore di successo Richard Gere che così aveva immaginato i rischi di questo tempo:
Va detto, per completezza d'informazione, che il recentissimo successo al botteghino e agli Oscar di "Povere creature" in qualche modo smentisce questo trend. Seppur contestualizzata in una storia di esperimenti scientifici e sociali, la performance recitativa di Emma Stone, infatti, non prescinde da chiare scene di sesso che arricchiscono il personaggio di Bella della sua naturale voglia di scoprire la vita.