Chirurgia estetica tra minori e la necessità di un approccio diverso con le ragazze più giovani, da parte di figure guida come i genitori, quando si parla di andare sotto i ferri per motivi legati all'aspetto. Il Ministero della Salute ha ribadito il divieto di impiantare protesi al seno a fini estetici per le ragazze under-18, con sanzioni severe per i medici che violano questa norma (20 mila euro).
La psicoterapeuta, esperta in psicologia estetica, Susanna Grassi, intervistata da Tag24.it, ha condiviso le sue riflessioni su questa misura e sull'importanza di rafforzare l'immagine di sé tra gli adolescenti.
Il Ministero della Salute ha confermato che l'impianto di protesi mammarie a soli fini estetici su soggetti minorenni comporterà una sanzione di 20mila euro e la sospensione dalla professione per tre mesi, come già previsto dalla legge 86 del 2012. Susanna Grassi si dice in parte d'accordo con questa misura, ma sottolinea l'importanza di una maggiore sensibilizzazione tra le figure guida degli adolescenti.
" Sono abbastanza d'accordo, anche se sarebbe stato più opportuno non arrivare ad una sanzione, ma sensibilizzare soprattutto le figure guida, quindi mi riferisco ai genitori, insegnanti, coach sportivi, tutti quelli che seguono la crescita di un adolescente, sull'importanza di rafforzare la loro immagine di sé e la loro identità, perché non è vietando che si risolve il problema.
Il divieto è una cosa buona, perché così si evita di andare ad alimentare l’idea di un falso sé, sempre più in crescita nell'adolescenza.
Tuttavia, il problema consiste nell'avere degli adolescenti sempre più fragili alla ricerca di una loro identità. La basano su modelli estetici idealizzati."
La dottoressa spiega che la pressione sociale e i modelli di bellezza ideali spingono molte ragazze a desiderare cambiamenti estetici significativi già in giovane età, ed è partita proprio dalla sua esperienza da psicologa:
"Mi è capitato, soprattutto, più che per il seno, per il naso. Già lo considero un po' diverso, perché per molte ragazze è un difetto che modifica molto l'immagine di bellezza e viene vissuto come invalidante.
Il seno di piccole dimensioni, invece, non è paragonabile ad un naso femminile con una gobba estremamente evidente. A livello psicologico dalle adolescenti quello si che è vissuto come un grande disagio.
Io consiglio sempre di aspettare la maggiore età. Non credo che a 18 anni si diventi automaticamente maturi, ma c’è una più consapevole percezione di sé. Il fatto che oggi un adolescente ricerchi o chieda di potersi rifare in determinati punti del corpo, per motivi estetici, è il frutto di una società che sempre di più esalta una bellezza stereotipata, spesso artefatta, priva imperfezioni.
Gli adolescenti sono sempre più sensibili al giudizio esterno, anche a causa dell'utilizzo dei social media e quindi di una continua condivisione e messa in mostra sociale. Si sentono perennemente in difetto e inadeguati rispetto a quelle che sono le aspettative legate alle apparenze sui social.
Un fenomeno sempre più comune è quello dei genitori che regalano interventi di chirurgia estetica per il 18esimo compleanno delle loro figlie. La psicologa ci tiene a sottolineare che non è sano associare una decisione così importante ad un regalo:
"Non sono d'accordo perché considero sbagliato associarlo a un regalo. Certo, se una ragazza è assolutamente in grado di percepire il proprio valore, con un senso di sé autentico e reale e vive con profondo disagio il fatto di avere un seno piccolo, il genitore poi in maggiore età può anche essere accondiscendente o sostenere la scelta della giovane ragazza, del volersi rifare il seno.
Tuttavia, non mi piace associarla a un'idea di regalo, perché deve essere una scelta maturata consapevolmente dalla ragazza e quindi essere frutto di un pensiero un po' più profondo.
Si regala un vestito, una macchina. Il seno nuovo è un po' una mercificazione del corpo femminile e vede l'aspetto del percepirsi e sentirsi."
Come si evita tutto questo? La dottoressa suggerisce di lavorare sulle figure di riferimento, come genitori e insegnanti, per aiutarli a comprendere e affrontare il disagio degli adolescenti, in quanto le giovani ragazze spesso hanno difficoltà ad ascoltare voci esterne quando ormai si sono convinte di intervenire esteticamente:
"Le ragazze adolescenti spesso vanno per la loro strada e non sono propense ad ascoltare dei pareri autorevoli.
Sarebbe più opportuno lavorare sulle figure di riferimento come i genitori, in modo tale che possano arrivare a comprendere il disagio della ragazza
E’ importante trasmettere ideali non solo estetici, ma globali e totali riguardo al proprio valore.
Vero che i genitori si muovono a fin di bene e pensano che sia la soluzione intervenire in questo modo, ma la soluzione è dedicare più tempo di ascolto ai figli, del loro disagio: è il regalo più grande che possono fare anche, e soprattutto prima, dei 18 anni."
Avevamo già parlato con la dottoressa Grassi dei modelli estetici sui social in un'altra intervista.