"Notte prima degli esami" ha un significato profondo, un senso collettivo che ha saputo toccare tutti gli studenti italiani mpegnati in questa fatidica prova anno dopo anno. E così oggi, giorno in cui, con il tema di italiano, si aprono le danze per questo 2024, il pezzo torna ancora una volta a suonare tra le vie d'Italia. Qual è il suo testo? Cosa voleva dire l'allora giovane Antonello Venditti con quel brano? Quali sono le frasi rimaste indelebili nei nostri cuori. Ecco una piccola esegesi della pietra miliare della musica italiana.
Sono trascorsi esattamente 40 anni da quel lontano 1984, quando Venditti, in questi giorni live a Caracalla, pubblicò il brano per raccontare la sua maturità presa al Liceo Giulio Cesare di Roma negli anni sessanta, scuola ancora molto mata dall'artista. Al suo interno ci sono due filoni narrativi che includono la pressione e l'insicurezza per la prima prova vera della vita e cioè quella dell'esame di maturità, ma anche e soprattutto l'apparizione di Claudia, la donna di cui si innamora e che simboleggia i primi approcci alla vita sessuale. Si intuisce che la grande ansia per questo esame non regga il paragone con la voglia di vivere questa storia ma anche di volare via da una città che, per certi versi, sembra già piccola per il talento del cantautore.
All'inizio della canzone si fa riferimento a "quattro ragazzi" con i quali il cantautore comincia a muovere i primi passi nel mondo della musica. Non è difficile pensare che si tratti di:
Giovani artisti che s'incontravano presso il Folkstudio, dove sognare non era difficile perché "come pini di Roma, la vita non li spezza, questa notte è ancora nostra". Come sempre nella poetica di Antonello Venditti, c'è il riferimento politico: in questo caso con le "bombe delle sei che non fanno male", da intendersi in relazione alla situazione dei movimenti studenteschi dell'epoca. Da notare, infine, la critica al Vaticano con la frase "Chiuse come le chiese quando ti vuoi confessare" che non fu gradita da quel mondo. Molto forte anche "gli aerei volano tra New York e Mosca" che in una sola frase sintetizzava alla perfezione la Guerra Fredda di allora e che è ancora tremendamente attuale. La scuola che frequentò Antonello Venditti fu il liceo classico, perfettamente rappresentato dalla parte del testo in cui canta "Tuo padre sembra Dante, tuo fratello Ariosto".