19 Jun, 2024 - 20:05

Juventus, Piccolo: "Thiago Motta un'innovazione, ma lo scudetto dipende dal mercato. Rabiot? Imprescindibile"

Juventus, Piccolo: "Thiago Motta un'innovazione, ma lo scudetto dipende dal mercato. Rabiot? Imprescindibile"

Per vedere i primi colpi di mercato probabilmente bisognerà aspettare la fine dell'Europeo che sta andando in scena in Germania. In casa Juventus però la dirigenza è già al lavoro per farsi trovare pronta. Bisognerà valutare cosa fare con Federico Chiesa, inserito nella lista dei possibili partenti e soprattutto si dovrà capire cosa vorrà fare Babiot, ritenuto da molti indispensabile, ma dubbioso sul suo futuro. Per commentare il mercato della Juventus di Thiago Motta, Felice Piccolo, ex calciatore che ha indossato anche la maglia bianconera nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Juventus, Thiago Motta attende il mercato: Piccolo a Tag24

L'era di Thiago Motta alla Juventus è già iniziata anche se, almeno per ora, il mercato stenta a decollare. Il direttore Cristiano Giuntoli si sta muovendo sotto traccia, sta valutando e sta intavolando varie trattative, sia per operazioni in entrata che in uscita. L'intenzione è quella di mettere a disposizione del nuovo allenatore una squadra che sia da subito competitiva, sia in Italia che in Europa. Per commentare il mercato della Juventus di Thiago Motta, Felice Piccolo, ex calciatore che ha indossato anche la maglia bianconera nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo dall'ufficialità di Thiago Motta, allenatore su cui la Juventus aveva deciso di puntare già da qualche mese. Credi sia il profilo giusto per aprire un nuovo ciclo?

"Thiago Motta è un'innovazione. Viene da un calcio già sperimentato in Italia ed è stato un grandissimo calciatore, quindi questo potrà essergli d'aiuto sia a livello gestionale, all'interno dello spogliatoio, che comunicativo".

Con l'arrivo di Thiago Motta ti aspetti una rivoluzione anche sul mercato, oppure no?

"Credo che il direttore Giuntoli, sappia benissimo cosa fare e su quali profili virare. Immagino che lui abbia dei nomi già ben inquadrati. Saranno sicuramente calciatori adeguati al tipo di gioco che vorrà proporre il mister".

Si fanno tanti nomi in entrata e in uscita. Su tutti c'è quello di Federico Chiesa, ci rinunceresti?

"Chiesa è un talento, un giocatore che ti crea superiorità numerica nell'uno contro uno. Nel momento in cui sta bene, e in questo momento, visto come sta giocando con la Nazionale, mi sembre di poter dire che sta molto bene, è uno di quelli che fa la differenza. Me lo terrei stretto perchè in Italia, i talenti simili, si contano sulle dita di una mano. Non conosco però le dinamiche interne e non so quale sia la decisione di Thiago Motta in merito".

Uno degli irrinunciabili, a detta di molti, è Rabiot, che però non ha ancora deciso cosa farà del suo futuro. Che ne pensi?

"Questo è un discorso che si rinnova ogni anno e fa parte delle dinamiche di mercato. E' già capitato che rinnovasse per una sola stagione, anche perchè non c'è un'agenzia che lo rappresenta, bensì è inserito in alcune dinamiche famigliari che rendono le trattative ben diverse rispetto agli altri. Resta il fatto però che parliamo di un calciatore imprescindibile. Gioca in una delle tre Nazionali più forti al mondo. Può giocare nei 4, può fare da mezzala, è uno d'inserimento e porta gol, sia nel piede che di testa. E' fondamentale se si vuole fare un campionato di vertice".

Può essere una Juventus che lotta già per lo scudetto?

"Dipende da come si strutturerà questo mercato. Alla fine chi va in campo sono i calciatori e servono i nomi per vincere lo scudetto. Gente come Conte fa la differenza, perchè sai già da chelivello parti e quali obiettivi si possono raggiungere entro la fine del campionato, con determinati metodi. Dipenderà molto dal mercato, ma retsa il fatto che la Juventus ha tutte le carte in regola, i personaggi e la struttura giusta".

Qual è il reparto su cui la Juventus e Thiago Motta dovranno lavorare di più?

"Al di là del reparto, credo che si dovrà lavorare sugli uomini e in questo caso sugli italiani, che sono sempre stati l'ossatura della Juventus. I vari Buffon, Chiellini, Barzaghi, Bonucci, Chiellini, erano poi competati da un forte organico di stranieri, con delle leadership importanti. Credo che sia su calciatori in grado di fare da chioccia, all'interno dello spogliatoio, che si debba lavorare di più".

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Elisa Di Iorio
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