Le truffe sulle criptovalute sono sempre più all'ordine del giorno. Alla già lunga lista di celebrità che hanno visto i propri account social hackerati per fungere da strumento in tal senso, nelle ultime ore si sono aggiunti anche i Metallica. L'account X della celebre band heavy metal è infatti stato apparentemente violato martedì scorso e utilizzato con il preciso intento di promuovere l'ennesima meme coin lanciata sulla blockchain di di Solana.
Quello di hackerare gli account delle celebrità, in modo da utilizzarli per la promozione di scam con le criptovalute è un trend ormai inarrestabile. Alla lista di pump and dump condotti dagli hacker con questa modalità ora si sono aggiunti i Metallica, una delle più famose band di heavy metal a livello globale.
Il token promosso sul loro account X si chiama METAL, tanto per rafforzare l'impressione che si tratti proprio di una meme coin in tema musicale. Dopo circa 90 minuti dalla comparsa dei tweet incriminati, in cui era inclusa una chiamata audio di Twitter Spaces e le risposte ad altri utenti, il materiale incriminato è stato rimosso. Ormai, però, il danno era stato fatto. Nell'intervallo di tempo trascorso, infatti, la nuova meme coin ha fatto registrare un volume di scambi di oltre 10 milioni di dollari. E, come è ormai d'obbligo, subito dopo il suo prezzo è crollato miseramente.
I truffatori, nell'ambito del loro piano, affermavano che il token era offerto in collaborazione con il colosso della biglietteria Ticketmaster e la piattaforma di pagamenti crittografici MoonPay. Specificando inoltre che i titolari avrebbero potuto utilizzarlo per avere sconti su biglietti e merchandising del gruppo.
La nuova truffa arriva a meno di una settimana da quella condotta sfruttando l'immagine pubblica del rapper 50 Cent (alias Curtis Jackson). Che, a sua volta, aveva fatto seguito a quella imbastita approfittando dei profili social del leggendario wrestler professionista Hulk Hogan, all'inizio del mese.
Proprio la frequenza di tali truffe, ha spinto molti utenti di X a concludere rapidamente che i messaggi rilasciati per l'occasione erano falsi. È inoltre intervenuto il presidente di MoonPay, Keith Grossman, il quale ha voluto precisare che METAL non è supportato sulla piattaforma.
I truffatori hanno a loro volta risposto a Grossman, affermando: "Siamo stati in contatto con il vostro team via e-mail". Chiaro l'intento di condurre ancora, per quanto possibile la truffa. MoonPay, a sua volta, ha poi twittato un avvertimento diretto sulla truffa, per mettere in guardia gli utenti. All'interno del quale ha citato una canzone popolare dei Metallica, affermando che chiunque offra il token METAL "non è il maestro delle marionette, è il maestro delle truffe".
Nell'ora e mezza circa in cui si è trovato sotto i riflettori, METAL ha registrato un volume di scambi di oltre 10 milioni di dollari, derivanti da circa 30mila transazioni. Quando i contorni degli eventi sono stati chiari, la sua capitalizzazione di mercato è crollata ad appena 65mila dollari.
A margine della truffa, è da sottolineare anche l'ironia con cui gli utenti di X hanno deciso di commentare la vicenda. In tal senso si è distinto l'account di LimeWire, un tempo servizio di condivisione di file che prendeva di mira i Metallica e altre band e musicisti. La piattaforma è stata poi chiusa con l'accusa di aver facilitato la pirateria musicale, nel 2010.
Questo il commento postato: "Ehi Lars, sei tu?". Il riferimento è al batterista e co-fondatore dei Metallica Lars Ulrich, colpevole di aver attaccato i servizi di condivisione di musica all'epoca. Oggi LimeWire, dopo l'iniziale ritorno sotto forma di mercato NFT musicale, si è rilanciato in veste di piattaforma di intelligenza artificiale generativa per musicisti e altri artisti. Una piattaforma che vanta peraltro un suo token LMWR, cui ha pensato bene di fare pubblicità, sfruttando la situazione.