Il presidente mauritano Ghazouani cerca di sfruttare quello che è stato definito un 'boom energetico e minerario' per farsi rieleggere nelle elezioni presidenziali del 29 giugno e il 14 luglio 2024. A sfidare il capo di Stato ci sono diversi candidati ma sembra che il vero confronto sarà con Biram Dah Abeid.
Per ora sembra che Ghazouani possa vincere facilmente queste elezioni vista la sua popolarità in Mauritania. Il presidente ha promesso la costruzione di nuove centrali elettriche in tutto il Paese.
Maggiori investimenti nel settore energetico e minerario e lavoro per i giovani. Questo promette il presidente mauritano Ghazouani che dovrà affrontare l’attivista anti-schiavitù Biram Dah Abeid, arrivato secondo alle elezioni del 2019 con oltre il 18% dei voti. Lo Stato africano fa parte di un progetto di gas offshore gestito da Greater Tortue Ahmeyin che include anche il Senegal. La Mauritania detiene una quota del 7% nel progetto e punta ad aumentare la produzione.
Quella 'energetica' non sarà però l'unica sfida del presidente Ghazouani. Nonostante le prospettive di crescita la Mauritania soffre di una povertà diffusa e deve affrontare il problema della migrazione dal Mali.
Il presidente ha svolto un primo mandato relativamente sereno. I vicini Stati del Sahel nel frattempo hanno vissuto fasi di profonda instabilità durante le quali si sono verificati diversi colpi di Stato mentre in Mauritania non si sono verificati attacchi o problemi relativi alla tenuta del governo. Nouakchott è rimasta nel tempo un' alleata dell'Occidente e forse uno degli ultimi baluardi della Francia in Africa.
Per il Fondo Monetario Internazionale il Paese è in crescita ma Ghazouani dovrà tenere alta la guardia su diversi problemi di natura economica e sociale. La povertà è ancora troppo diffusa così come la disoccupazione giovanile, sarà necessario poi rafforzare la lotta alla corruzione.