Anche l'ayatollah Khamenei - che rappresenta tutto ciò che gli iraniani vorrebbero lasciarsi alle spalle - si è recato alle urne per votare per le elezioni presidenziali anticipate dopo la morte lo scorso 19 maggio del capo di Stato Ebrahim Raisi.
La Guida Suprema ha invitato i cittadini a recarsi alle urne dicendo che l'affluenza è necessaria per il futuro della Repubblica Islamica. La speranza per il leader religioso è che queste elezioni siano vinte da uno fra Jalili e Pourmohammadi.
L'Ayatollah Khamenei ha espresso il suo voto nella casella 110 non appena si sono aperti i seggi. Oggi in Iran si per le elezioni presidenziali della Repubblica Islamica dell'Iran. Parlando a un gran numero di giornalisti dopo aver espresso la propria preferenza presso un seggio elettorale allestito in via Imam Khomeini Hussainya a Teheran, la Guida suprema della Rivoluzione islamica ha esortato i cittadini a votare.
L'ayatollah Khamenei ha affermato che il giorno delle elezioni è "un giorno di gioia e felicità" e che la partecipazione entusiasta e crescente del popolo è una necessità imprescindibile per la Repubblica islamica.
Il leader religioso ha detto che l'affluenza popolare e l'aumento del numero degli elettori sono una necessità assoluta per la Repubblica islamica. Oggi alle 8:00 ora locale, in Iran sono stati aperti i seggi e 61 milioni di elettori potranno recarvisi.
Saranno quattro i candidati in lizza per la presidenza: Masoud Pezeshkian, Mohammad Bagher Ghalibaf, Saeed Jalili e Mostafa Pourmohammadi. Il primo è considerato il più riformista e essere un segnale di svolta per la Repubblica Islamica. Gli altri tre invece condividono il pensiero dell'ayatollah. In Italia oggi ci sono state manifestazioni fuori dall'ambasciata iraniana a Roma.