Ci siamo, da questo momento in poi a Euro 2024 si fa sul serio. Ad aprire i battenti degli ottavi di finale della competizione che si sta disputando in Germania, ci penserà proprio l'Italia che se la dovrà vedere alle ore 18 con la Svizzera. Dentro o fuori, senza possibilità d'appello nè margine d'errore. Spalletti spera che il gol di Zaccagni, arrivato all'ultimo istante contro la Croazia, possa rappresentare la svolta per questo torneo. Gli Azzurri sanno di potercela fare, ma per arrivare ai quarti servirà una prestazione diversa rispetto a quanto visto nelle ultime due uscite. Per commentare gli ottavi di finale di Euro 2024 e nel dettaglio Svizzera-Italia, Giancarlo Oddi, ex calciatore e campione d'Italia con la Lazio nel '74, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L'ansia cresce, la tensione aumenta e manca sempre meno al fischio di inizio di Svizzera-Italia. Appuntamento a Berlino alle ore 18, per la prima sfida ad eliminazione diretta di questi Europei. Spalletti sta ragionando sulle scelte di formazione, anche se ormai sembra avere le idee chiare. Dovrà sopperire all'assenza di Calafiori e non stanno al top neanche Di Marco e Bastoni. Vedremo come schiererà gli Azzurri e anche cosa deciderà di fare in attacco. Per commentare gli ottavi di finale di Euro 2024 e nel dettaglio Svizzera-Italia, Giancarlo Oddi, ex calciatore e campione d'Italia con la Lazio nel '74, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Questa sera l'Italia torna in campo e dovrà sfidare la Svizzera. Quali sono le tue sensazioni?
"Quando si comincia male, a volte si finisce bene. Io sono convinto che possiamo farcela e passare il turno sarebbe perfetto perché arriveremo subito ai quarti, acquisendo grande fiducia. Credo che questa squadra abbia poca autostima, probabilmente perché non sanno ancora neanche chi sono i titolari ed è tutto nuovo. Deve prendere fiducia e solo così può diventare pericolosa".
In questi tornei spesso serve una volta che possa cambiare il percorso. Può rappresentarla il gol di Zaccagni arrivato all'ultimo secondo?
"Assolutamente sì, anche perché quella è una grande botta di fortuna. Al di là dell'abilità di Zaccagni, che ha realizzato un grandissimo gol, è arrivato nel momento in cui la partita era praticamente finita. O pareggiavi, oppure eri fuori. Anche questo ha un significato e vuol dire che il vento è cambiato. Come in tutte le cose anche nel calcio ci vuole un po' di fortuna e questa potrebbe essere una svolta anche dal punto di vista emotivo e motivazionale. Ora Zaccagni ha preso fiducia e spero che Spalletti lo veda meglio. Nelle mie squadre sono sempre stato un ottimista e con l'Italia lo sono ancora di più. Non sappiamo dove potrà arrivare".
A proposito di fiducia nei confronti di Zaccagni, sia lui che Chiesa sono sacrificati con il 3-5-2. Ti aspetti che questa sera Spalletti faccia un ragionamento diverso, oppure si ripartirà dall'attacco a due con Retegui e Raspadori?
"Credo che Zaccagni e Chiesa siano i due calciatori di maggior qualità di questa Italia, a livello offensivo. Non ci dobbiamo nascondere dietro al modulo, per vincere servono giocatori in grado di saltare l'uomo. Non lo dice Giancarlo Oddi, ma è un ragionamento piuttosto semplice: se dribbli l'avversario, c'è superiorità numerica e a quel punto hai il vantaggio per poter arrivare in porta. Le squadre più forti di questo momento sono quelle che hanno calciatori veloci e sono in grado di metterti in porta sempre. Poi se segni o meno, quello è un altro discorso. Resta il fatto che noi abbiamo due calciatori in grado di farlo, che sono Chiesa e Zaccagni. Io li farei giocare sempre, perché a mio avviso sono due più importanti".
L'Italia in questo avvio ha dimostrato di avere un problema a livello offensivo?
"Anche questo dipende dal ragionamento che facevo prima. È chiaro che se a tua disposizione hai dei centravanti che prendono la palla, fanno tutto da soli e la buttano dentro, allora è un altro discorso. In questo momento io avrei comunque più fiducia nei confronti di Scamacca, piuttosto che in Retegui, perché nella parte finale del campionato con l'Atalanta, ha fatto vedere qualcosa di straordinario e quindi vuol dire che ne è capace. Non lo toglierei soltanto perché non è riuscito a segnare nelle prime due partite. Fortuna che non c'è Immobile, altrimenti se la sarebbero presa tutti con lui".
Quindi per questa sera ripartiresti da Scamacca?
"Direi proprio di sì, e dovete considerare che io sono uno di quelli che non era convinto del suo valore. Mi sembrava un giocatore fuori dal coro, uno di quelli che sembrano farti un favore a stare in campo, e invece ha fatto un girone di ritorno eccezionale. È capace di segnare di testa, di piede, e realizza anche grandi gol. Non lo consideravo a questi livelli, e invece con l'Atalanta mi ha convinto".
C'è una Nazionale che ti ha convinto maggiormente, finora?
"Francia ed Inghilterra sono le due squadre che mi piacciono di più, nonostante finora non abbiano ancora dimostrato tutto il loro valore. Deschamps ha giocatori rapidi, veloci e importantissimi. Ovviamente non dimenticherei la Germania, che tra l'altro gioca in casa ed è un'altra di quelle molto ostiche. Noi però dobbiamo pensare soltanto alla partita di questa sera perché credo che siamo più forti della Svizzera. L'unica cosa che dobbiamo fare è dimostrarlo sul campo".